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Scuole mediche chiuse a Catanzaro tra sospetti e veleni: "Sanità depotenziata"

«Sorge il sospetto che sia in atto il tentativo di depotenziare l'attività assistenziale delle regioni meridionali a favore delle grandi imprese private del Nord».

A insinuare un dubbio che, visti i tempi, non sembra affatto infondato è il professor Nicola Perrotti, presidente della scuola di Medicina e Chirurgia (quello che un tempo si chiamava preside di facoltà) dell'Università Magna Graecia, a proposito del mancato accreditamento di ben sei scuole di specializzazione dell'Ateneo.

Un vulnus che mette a repentaglio lo stesso futuro dell'Ateneo e della facoltà di Medicina, che alcuni vorrebbero trasferire a Cosenza. «In realtà non mi risulta che il decreto ministeriale di non accreditamento sia mai arrivato, ma è verosimile visti i problemi che sconta l'Ateneo, come la mancanza del pronto soccorso e l'inattuata fusione con l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, che avrebbe consentito i maggiori volumi di attività richiesti per l'accreditamento delle scuole».

L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.

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