Il caso dei tirocinanti in Calabria, l'assessore Robbe al senatore Morra: bastava informarsi
L'assessore Robbe risponde al senatore Nicola Morra sul caso dei tirocinanti in Calabria: “Ci rendiamo conto che in campagna elettorale la corsa a cavalcare bisogni sociali attraverso la mistificazione della realtà, coinvolge anche rappresentanti nelle Istituzioni che dovrebbero, quantomeno, approfondire gli argomenti che trattano ed acquisire le informazioni necessarie”. E’ quanto afferma, in una nota, l’assessore regionale al Lavoro, Angela Robbe. “Bene avrebbe fatto il senatore Morra - prosegue la Robbe - ad informarsi prima di prodigarsi in dichiarazioni riguardanti i 4618 tirocinanti nei comuni calabresi sostenuti da un progetto della Regione. I tirocini sono uno strumento regolato da una intesa Stato-Regioni. Detto accordo prevede che i tirocini abbiano la durata massima di 12 mesi e comprendano una attività di formazione. Eventuali deroghe devono essere concordate e condivise nelle modalità con il ministero di riferimento. Per gli enti locali, come è noto, quello di riferimento è il Ministero degli interni che è stato formalmente investito dalla problematica con nota della Regione dell'8 marzo 2019. Con la stessa nota è stato richiesto apposito incontro al fine di meglio approfondire la problematica e definire un percorso condiviso. Abbiamo seguito le stesse modalità praticate con il ministero della Giustizia per i 1000 tirocinanti impegnati negli uffici dei tribunali e delle procure calabresi. Altrettanto stiamo facendo per i tirocinanti impegnati nelle scuole (600) e nei beni culturali (627). “Al senatore Morra - conclude l’assessore Robbe - bastava chiedere per essere informato; evidentemente non è il merito per contribuire a risolvere il problema strumentalmente agitato che interessa. D'altronde anche per la vicenda degli Lsu Lpu si è consumata la stessa pratica strumentale: è stata convocata d'urgenza a Roma, presso il Ministero del Lavoro, una riunione con le forze sociali, solo per annunciare una nuova riunione ad una data successiva alle elezioni europee del 26 maggio. Una operazione che si commenta da sola e che purtroppo è significativa dei tempi e della stagione preoccupante che vive il Paese".