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Vibo, saluto romano al pronipote di Mussolini: bufera sulla candidata a sindaco Maria Limardo

Ha sollevato un polverone il saluto romano di Maria Limardo, la prima candidata di centrodestra a sindaco del Comune di Vibo Valentia. Entrando nella locale sede di Fratelli d'Italia, per l'incontro-dibattito finalizzato alla presentazione di due candidati alle elezioni Europee, Maria Rosaria La Grotta e Caio Giulio Cesare Mussolini, quest'ultimo pronipote del duce, Maria Limardo ha salutato i presenti con il braccio teso.

Una "goliardata" costata cara all'ex esponente di Alleanza nazionale e di Futuro e Libertà che, peraltro, non ha fatto mistero delle proprie idee, nè della propria militanza "nella destra sociale". Immediata la reazione del Partito democratico che ha gettato benzina sul fuoco della polemica.

«Lo scambio di pubbliche effusioni e saluti romani fra la candidata a sindaco della destra vibonese e Caio Giulio Cesare Mussolini  - ha ammonito il consigliere regionale Michelangelo Mirabello - squarcia l'ultimo velo di ipocrisia  sulle elezioni amministrative nella città di Vibo. Il grossolano tentativo di imbellettare sotto le insegne del civismo o di slogan triti e ritriti, un'operazione clientelare prodotta dalla destra più estremistra e radicale che tiene in ostaggio da dieci anni la città capoluogo e che ha radunato intorno a sè anche i trasfughi del centrosinistra è oggi definitivamente fallito».

Il fatto, verificatosi nell'imminenza del 25 aprile, non ha lasciato indifferente l'Anpi che ha bocciato la "goliardata" come uno dei "piccoli gesti nostalgici della barbarie" che costituisce "un insulto alla democrazia". Sulla stessa lunghezza d'onda la parlamentare europea del M5S Laura Ferrara: «Non si può minimizzare - ha stigmatizzato - il saluto fascista del candidato a sindaco di Vibo al candidato alle elezioni europee». Ma soprattutto è difficile pensare che anche ex militanti del Pd e prima ancora di Ds e Margherita, pronti a candidarsi nelle liste di Maria Limardo, abbiano deciso di adeguarsi a una storia che quantomeno a loro non appartiene.

«Io non ho fatto nessun saluto romano. Smentisco categoricamente la ricostruzione fatta, ho solo salutato i presenti come gli stessi possono testimoniare». È ciò che ha dichiarato in serata Maria Limardo. «Sono saldamente ancorata ai valori della democrazia – chiarisce –. Nei miei confronti attacchi strumentali, ai quali non intendo dare seguito».

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