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Sanità in Calabria, la Regione: nelle prestazioni ospedaliere riscontrati errori

Nella seduta odierna della commissione Salute della Conferenza delle Regioni la Calabria era rappresentata dal delegato del presidente calabrese Mario Oliverio alle Politiche sanitarie Franco Pacenza e dal direttore generale del dipartimento Antonio Belcastro, i quali hanno depositato formalmente al coordinatore della commissione, assessore Saitta e al vice, assessore Ventura, una prima analisi sui flussi della mobilità sanitaria per l'anno 2017.

“I flussi di mobilità sanitaria – ha affermato Pacenza - hanno un percorso assai complesso e spesso vanno ad esaurimento con anni di ritardo. Proprio ciò ha costretto negli anni a ripetuti accordi “politici” in sede di conferenza tesi a calmierare i flussi stessi. Esistono infatti code di conguaglio che si richiamano addirittura al 2014 e via via a salire negli anni. Nella seduta di oggi, anche per il lavoro tecnico fatto nelle ultime settimane a supporto, la Calabria ha aperto una discussione riguardante l'appropriatezza delle prestazioni e la certezza dei flussi. La verifica dell'appropriatezza delle prestazioni deve essere certa e non può avere libere interpretazioni a seconda di dove la prestazione viene erogata.

Nella prima analisi illustrata oggi, riguardante le prestazioni ospedaliere, sono stati riscontrati scostamenti e inappropriatezze significative: anagrafiche non corrispondenti con comuni calabresi, prestazioni di alta specialità con un solo giorno di degenza, prestazioni chemioterapiche con doppia prestazione farmaceutica, ricoveri ripetuti e ravvicinati, maggiorazioni di prestazioni (+7%) previste per strutture universitarie non corrispondenti. A tutto ciò, considerato anche i volumi di risorse addebitate alla Calabria, vi è tutta la partita riguardante le prestazioni specialistiche ambulatoriali”.

Concludendo l'intervento Pacenza ha rimarcato inoltre come “il quadro, sia pure ancora provvisorio che va delineandosi, è assai preoccupante per comportamenti opportunistici e non solo. I volumi di mobilità sanitaria passiva per la Calabria - ormai si sono superati abbondantemente i 300 milioni di euro l'anno - necessitano di certezze assolute e incontestabili”. La discussione di oggi continuerà già domani in sede tecnica.

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