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Il congresso e l'inchiesta su Oliverio preoccupano il Pd calabrese

Mario Oliverio, Seby Romeo, Nicola Irto

La politica calabrese prova a dare segnali di vita dopo il lungo letargo natalizio. Domani a Reggio Calabria tornerà a riunirsi la conferenza dei capigruppo in Consiglio regionale con l'obiettivo di programmare i lavori delle prossime settimane a Palazzo Campanella. Sarà l'occasione per provare a capire le intenzioni della maggioranza dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto il governatore Mario Oliverio.

Inutile girarci intorno: l'obbligo di dimora disposto dai giudici per il presidente della Giunta ha prodotto un notevole rallentamento nell'attività amministrativa. Davanti a una situazione complessa e ad un presidente intenzionato ad andare avanti comunque, convinto com'è di riuscire a chiarire presto la sua posizione, tanto che starebbe valutando di presentare un'istanza al gip ancora prima del ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame, i principali responsabili del centrosinistra calabrese sono consapevoli della necessità di dovere cambiare passo in questo ultimo scorcio di legislatura. A nessuno, in questo momento, interessa aprire una crisi formale alla Regione. Qualche aggiustamento in corsa, però, è possibile. Carlo Guccione, per esempio, da tempo alla guida dall'ala frondista della maggioranza, una strada prova a indicarla: «In questa fase di grande incertezza potrebbe essere utile la nomina di un vicepresidente politico».

L'argomento potrebbe planare pure sulle scrivanie del Nazareno dove per mercoledì sono attesi tutti i big del Pd calabresi. Ufficialmente la discussione promossa da Matteo Orfini e Gianni Dal Moro sarà incentrata sul congresso, ma è molto probabile che la discussione tocchi anche l'argomento Oliverio.

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