Avanti con il reddito di cittadinanza, ma solo fino a un certo punto. Già, perché nella versione quasi definitiva del decreto legge che istituisce la misura - l’approdo in Consiglio dei ministri è previsto nei prossimi giorni - è previsto esplicitamente che i sussidi verranno erogati «fino a esaurimento delle risorse». Ciò significa - come riporta la Gazzetta del Sud oggi in edicola - che se i fondi finiscono si procederà a una redistribuzione verso il basso degli aiuti e, dunque, anche dell’ammontare del reddito e delle pensioni di cittadinanza. In Calabria la platea di famiglie che dovrebbe beneficiare del reddito di cittadinanza dovrebbe superare quota 140mila. Secondo un’analisi condotta dal Sole 24 Ore sui redditi Isee ordinari presentati in Italia nel 2016 (ultimo dato disponibile) e monitorati dal ministero del Lavoro, la percentuale di maggiori beneficiari della misura voluta dal Movimento 5 Stelle si trova in provincia di Crotone con 19.500 famiglie (pari al 27,4 per cento del totale) che attendono di ricevere il bonus. Poco più indietro c’è Catanzaro con 27.300 nuclei familiari (il 18,4 per cento del totale). E ancora: Reggio Calabria con 37.000 famiglie (16,9 per cento di quelle residenti in tutta la provincia), Cosenza con 50.000 famiglie (16,5 per cento del totale) e Vibo Valentia con 10.000 famiglie (pari al 15,5 per cento) con Isee ordinario fino a 9mila euro. Senza stime certe sulle domande che arriveranno, il governo gialloverde mette già le mani avanti perché la somma erogata dall’Inps sulla carta acquisti potrebbe variare di mese in mese. In linea di massima il reddito di cittadinanza, che durerà 18 mesi (rinnovabile per altri 18), va da un minimo di 500 euro mensili a un massimo 1.050 euro se la famiglia vive in una casa di proprietà, senza mutuo. Il sussidio sale a 650-1.200 euro in presenza di mutuo e a 780-1.330 euro se il nucleo familiare paga un fitto.