Il momento clou per la scelta sull’autonomia delle Regioni è ormai vicino: il premier Giuseppe Conte ha annunciato che - entro il 15 febbraio - avvierà il negoziato con i governatori (in pole, in attesa di maggiori poteri, ci sono Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, insomma tutte realtà del Nord). Di pari passo cresce l'allarme per le conseguenze, soprattutto per le aree economicamente più deboli del Paese. Le tre regioni che hanno siglato un accordo preventivo con il governo valgono da sole il 40,5 per cento del prodotto interno lordo nazionale e il 54,5% dell’export italiano. Non è un caso che da più parti, a queste latitudini, molti abbiano definito la vicenda come la «secessione dei ricchi». Ulteriori dettagli sull'edizione odierna della Gazzetta del Sud.