"Occorre che tra noi donne non si creino differenze, ma, occorre dimostrarlo quotidianamente consapevoli che noi, forse dobbiamo appiattirci di meno verso il club di quegli uomini, certamente una esigua minoranza, che non riescono a cogliere il vero senso della nostra essenza e della nostra capacità innata di dare equilibrio alla politica, rendendola meno rissosa e più intuitiva, ed alla società, rendendo le battaglie quotidiane concrete, fattive, quelle a cui il nostro ruolo, sociale ed a volte politico, ci mette davanti, cosi come e' giusto che sia". A parlare è Maria Saladino, candidata alla carica di segretario nazionale del Pd. "Noi - spiega in una nota - dobbiamo affermare la nostra essenza democratica, che non può essere solo di proclami o di accettazioni supine di scelta, linee e progetti, sia nel sociale che nella politica. Devo dire, con la sincerità che mi contraddistingue, che in questi giorni aspettavo solidarietà dal mondo istituzionale delle donne: mi è mancata tanto! Forse perché non sono io istituzione e quindi porta a vedere la cosa come un difetto". Di questo - sottolinea - mi dispiaccio, ma ho un pensiero diverso, se guardo la foto della mia Italia ed inserisco quelle donne che hanno avuto la possibilità di andare oltre ma non ne hanno trovato il coraggio, pur avendone capacita' per radici e ragioni, anche a quelle e' rivolta la mia candidatura. Sono felice, però, di avere accanto a me quelle donne che giornalmente, anche tante non iscritte al PD (non e' per la occasione la mia felicita') vivono i problemi sotto i tetti delle loro famiglie, sui posti di lavoro, nelle scuole, per le strade, esposte dalla loro stupenda condizione di essere donne, madri, figlie, lavoratrici, disoccupate, in politica o nelle istituzioni, cittadine normali. Vorrei pero' venisse colta meglio l'opportunità, dalle donne del Pd e dell'area democratica, anche quelle presenti nelle istituzioni. A loro - spiega la candidata alla guida del Pd - non e' un appello ma umile e determinata consapevolezza, chiedo pubblicamente non consenso, ma a loro dico provate a conoscermi, proviamo a fare squadra, utilizzatemi per una prima volta, vedrete la forza dirompente dell'impegno quotidiano di tutte noi messe insieme a favore dei territori, con ruolo o senza ruolo, proviamoci io - conclude -ne sarei orgogliosa come donna, non in termini di consenso elettorale, ma perché avrò vinto la mia prima battaglia vera, pensiamoci, vediamoci, incontriamoci".