Prima l'intervista a Repubblica, poi la comparsata nel salotto di Lucia Annunziata a “1/2h in piu”. Una doppia uscita per ufficializzare la discesa in campo. Marco Minniti è dunque uno dei candidati alla segreteria del Pd. Una discesa nel campo congressuale che si porta dietro l'etichetta del «candidato di Renzi» tema che l'ex ministro dell'Interno affronta con franchezza: «Io sono Marco Minniti - scandisce - e penso di avere dimostrato in questi anni di avere una capacità di autonomia politica. Uno può giudicare bene o male il mio operato, tuttavia non si può dire che in questi anni non abbia dimostrato carattere. Qualcuno - rimarca - dice che ho esageratamente dimostrato carattere». Renzi, allora. Detto che «si è assunto responsabilità molto importanti dopo una sconfitta elettorale durissima, prendendosi sulle spalle anche colpe non sue», Minniti batte sul punto, spiegando che «è sbagliato, starei quasi per dire diseducativo, che tutte le persone che magari prima quando era saldamente al potere gli erano molto vicine ora non fanno altro che marcare le distanze. Il problema di fondo è condividere onori ed oneri. È giusto che ci sia condivisione anche quando si perde». L’impegno diretto dell’ex ministro dell’Interno rimescola le carte anche all’interno del Pd calabrese. Soltanto due sui tre parlamentari dem calabresi sosterranno la sua corsa al vertice del Nazareno. Se, infatti, Ernesto Magorno e Antonio Viscomi non sembrano avere dubbi al riguardo, la deputata Enza Bruno Bossio lo dice senza troppi giri di parole: «Io sarei stata favorevole a celebrare il congresso subito dopo la sconfitta del 4 marzo. Così non è stato. Oggi credo che Minniti non sia il candidato giusto per il Pd. Io penso a un riformismo più spostato sui diritti umani, sull’accoglienza e sui territori». È una defezione destinata a fare rumore quella di Bruno Bossio, esponente di quella corrente del Pd vicina alle posizioni del governatore Mario Oliverio. Ieri il presidente della Regione, rompendo il silenzio sulle vicende del Pd, ha spiegato che «il Pd che esce dal prossimo congresso aprirà una nuova stagione positiva se nei territori e non nelle correnti avrà la sua forza motrice. Per quanto mi riguarda, pertanto, il mio punto di vista nel dibattito congressuale sarà rivolto ad affermare prima di tutto la Calabria e la sua grande voglia di riscatto». Chi sarà senza dubbi al fianco di Minniti nella battaglia congressuale è il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, da sempre vicino alle posizioni dell’ex titolare del Viminale.