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Congresso nazionale del Pd, Oliverio: "Deve sancire un nuovo inizio"

Mario Oliverio

"Il congresso nazionale del Pd non può essere vissuto come un passaggio ordinario. Dovrebbe essere una opportunità per mettere in campo una visione ed un progetto culturale e politico proiettato alla ricostruzione della vasta area delle forze progressiste e di sinistra. Un progetto alternativo credibile, capace di contrastare e rovesciare l’onda populista e sovranista che rischia di minare grandi conquiste democratiche, di restringere gli spazi di libertà e dei diritti della persona". Lo afferma in una nota il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.

"Un progetto alternativo e credibile - prosegue - all’azione dell’attuale Governo. È auspicabile, pertanto, che il confronto congressuale vada oltre i nominalismi. La duplice pesante sconfitta, subita prima al referendum sulle riforme costituzionali e poi alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, avrebbe imposto una vera e propria rifondazione politica ed organizzativa del Pd. Così non è stato. Finora sembra sia prevalsa la volontà in ampi settori del gruppo dirigente di rifugiarsi nei posizionamenti correntizi interni con il rischio di rimuovere le ragioni che hanno determinato quella sconfitta di dimensioni storiche".

"Mi auguro, allora, che il congresso abbia almeno la forza - continua - di determinare una forte discontinuità e sancire un nuovo inizio. Occorre, innanzitutto, potenziare il sentimento europeista: in alternativa ai sovranismi si impone non la difesa tout court e la conservazione dell’assetto odierno ma il passaggio dall’Europa delle nazioni a quella dei popoli. Questa nuova visione europeista sarà possibile se fortemente ancorata alle prospettive e allo sviluppo dei sistemi territoriali locali. Il Pd ha perso perché si è allontanato ed è stato percepito distante dai bisogni reali dei territori e delle persone".

"Il Pd che esce dal prossimo congresso - afferma Oliverio - aprirà una nuova stagione positiva se nei territori e non nelle correnti avrà la sua forza motrice. Per quanto mi riguarda, pertanto, il mio punto di vista nel dibattito congressuale sarà rivolto ad affermare prima di tutto la Calabria e la sua grande voglia di riscatto. Non sono interessato ad inutili collocazioni nominalistiche ed a discussioni disancorate dalla realtà e dai bisogni che esprime".

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