Chiede notizie certe sul destino dei 750 tirocinanti utilizzati negli uffici giudiziari calabresi la deputata di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che ha rivolto un'apposita interrogazione al ministro della Giustizia, al ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministro per il Sud. Ferro ha ricordato che le attività di formazione dei tirocinanti hanno avuto inizio nel settembre del 2017 e, contrariamente ad analoghe esperienze del passato, prevedono al termine del percorso l'acquisizione della qualifica di ausiliario o di operatore amministrativo in quanto saranno formalizzate e certificate le competenze conseguite dai tirocinanti; la durata del tirocinio è fissata in un anno, eventualmente prorogabile di un altro anno previa autorizzazione del Ministero della giustizia, ma ad oggi, nonostante sia scaduto il primo anno di tirocinio, il ministero della Giustizia non ha comunicato i propri intendimenti mettendo così a rischio la prosecuzione delle attività. I circa 750 tirocinanti assegnati presso gli Uffici giudiziari firmatari della relativa convenzione sono stati impiegati presso gli Uffici delle Corti d'Appello e delle Procure generali della Calabria (650 unità circa) e presso gli Uffici della magistratura amministrativa, contabile, nonché gli uffici legali di Province, Comuni e Asp (circa 100 unità). "E' evidente - rimarca Wanda Ferro - che non deve andare disperso il patrimonio di competenze acquisite dai tirocinanti, considerato che gli stessi possono offrire un contributo qualificato e determinante nell'organizzazione amministrativa della giustizia calabrese andando a sopperire, peraltro, alle gravi carenze di personale amministrativo che interessano gli uffici giudiziari calabresi". Per questo l'on. Ferro ha chiesto al ministro della Giustizia "quali siano gli intendimenti circa la prosecuzione dei tirocini in essere presso gli Uffici giudiziari calabresi", e più in generale ai ministri interrogati "quali iniziative urgenti intendano adottare per la stabilizzazione dei 750 tirocinanti presso gli Uffici giudiziari calabresi, anche al fine di garantire un efficiente funzionamento della macchina amministrativa giudiziaria, eventualmente ricorrendo all'utilizzo dei fondi europei".