Ora che Carlo Tansi ha ufficializzato il suo addio alla Protezione civile (“torno al mio ruolo di ricercatore alla sede di Rende del Cnr") si è aperta ufficialmente la corsa per la sua successione. Due le strade a disposizione della Giunta regionale: nominare uno dei dirigenti interni che ha risposto all'interpello interno ovvero individuare un dirigente esterno all'amministrazione. I quattro aspiranti interni che hanno passato indenni la prima selezione operata dal dipartimento Personale sono Pietro Cerchiara, Gianfranco Comito, Giuseppe Iiritano e Salvatore Siviglia. Adesso i quattro saranno sottoposti a una valutazione da parte del dipartimento Presidenza, che esercita il controllo sulla Prociv, e alla fine dell’attività istruttoria sarà indicato un curriculum alla Giunta. Se l’esecutivo non dovesse ritenere idoneo il profilo individuato, allora poi l’amministrazione potrà aprire agli esterni, bandendo un concorso pubblico. Ed è proprio questa l’eventualità che alcune organizzazioni sindacali vorrebbero evitare. La Cisal, in particolare, auspica che «l’intenzione del governatore Oliverio non sia quella di bypassare di soppiatto l’avviso interno, senza ragionevoli motivazioni. Anche perché già di per sé il bando nasceva monco, non riportando le prescrizioni del Piano anticorruzione approvato dalla Giunta. È necessario portare avanti la selezione del nuovo responsabile della Protezione civile senza alcun condizionamento di “esterni”». Il mandato di Tansi scadrà il prossimo 18 novembre, a tre anni esatti dall'incarico ricevuto dalla Giunta regionale. Tecnico stimato dal governatore Mario Oliverio, Tansi è spesso entrato in rotta di collisione con esponenti dell'opposizione in Consiglio regionale per via di alcune sue prese di posizione su temi legati alla gestione della Protezione civile. Nel corso di questi anni sono state diverse le emergenze affrontate e determinate da eventi climatici che hanno messo a dura prova il territorio calabrese. Di certo il nuovo responsabile avrà un duplice compito: riuscire a garantire un servizio efficiente e, nel contempo, avviare un'opera di sensibilizzazione di istituzioni troppo spesso distratte rispetto a politiche del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico.