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Calabria, alla Regione il nodo dei burocrati dopo lo spacchettamento dei dipartimenti

C'è una frase che spesso ricorre nei ragionamenti di chi abitualmente frequenta le stanze della Cittadella regionale: «Il potere reale qui dentro non lo detiene il governatore e nemmeno gli assessori. A comandare da queste parti sono solo e soltanto i dirigenti».

Vero, ma fino a un certo punto, come è scritto in un ampio servizio in edicola sulla Gazzetta del Sud. Già, perché seppur resistente a ogni tipo di spoil system, tale gruppo di burocrati detiene in mano le vere leve del potere alla Regione grazie alle concessioni finora ottenute dalla politica.

Il recente “spacchettamento” dei dipartimenti ha creato situazioni davvero singolari. Come quella che riguarda la dirigente Sonia Tallarico, capace di trovarsi contemporaneamente alla guida, seppur ad interim, di due dipartimenti (quello Turismo e beni culturali, e l'altro Istruzione e attività culturali) e di ben quattro settori: cultura, musei e biblioteche, sport e politiche giovanili, valorizzazione del territorio e ricettività alberghiera. Insomma, un concentrato di potere come poche volte si era visto in passato. Non che a Tallarico manchino le qualità, anzi.

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