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Depurazione, nuova procedura d’infrazione per l'Italia. Il M5S: "Circa 30 gli agglomerati calabresi coinvolti"

"E siamo a quattro e, ovviamente, non si tratta di un risultato positivo ma rivela l’ennesima procedura d’infrazione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia in materia di depurazione". L’eurodeputata calabrese del MoVimento 5 Stelle Laura Ferrara fa riferimento alla procedura 2017/2181 con la quale la Commissione europea ha deciso di inviare all'Italia una lettera di costituzione in mora per esortarla a conformarsi al diritto dell'Ue per il trattamento delle acque reflue urbane.

"Non abbiamo ancora preso visione della lista aggiornata degli agglomerati coinvolti in questa ennesima procedura d’infrazione. Con apposita interrogazione ho chiesto alla Commissione europea quanti e quali sono, nello specifico, gli agglomerati calabresi coinvolti. Dovrebbero essere circa una trentina, dei 276 agglomerati coinvolti, così come anticipai già a fine marzo di quest’anno - continua la Ferrara - Già in quell’occasione chiedevo alla Commissione di conoscere quali erano gli agglomerati calabresi per i quali il Ministero dell’Ambiente, a novembre 2017, comunicava alla Regione Calabria una imminente procedura d’infrazione. Nonostante ciò nulla è stato fatto per impedire che la nostra regione, ancora una volta e con diversi agglomerati, venisse coinvolta nella procedura che è ora ufficialmente avviata".

Ferrara annuncia che il M5S "monitorerà gli interventi che questi nuovi Comuni “morosi” dovranno mettere in atto sui propri impianti affinché siano a norma. Così come - continua l'eurodeputata - stiamo già monitorando come viene spesa la pioggia di finanziamenti erogati dalla Regione Calabria per gli agglomerati interessati dalle procedure d’infrazione precedenti. I primi risultati del piano speciale di interventi previsti da Oliverio e dalla sua task force arriveranno nel 2020, sempre che il cronoprogramma imposto da Bruxelles venga rispettato. In Calabria, purtroppo – conclude Ferrara – questa classe politica ci ha abituati più ai ritardi che non al rispetto dei piani".

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