«Sulla vicenda di Lucano bisogna approfondire le motivazioni che sono alla base di questo provvedimento che ancora non conosco in modo approfondito, ma io conosco Lucano». A dirlo il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, a margine di una conferenza stampa nella sede
della Cittadella regionale, rispondendo alle domande dei giornalisti.
«L'uomo che conosco io - ha aggiunto - ha speso se stesso per una causa alta e nobile che è quella dell’accoglienza. Conosco un uomo che ritengo una persona onesta che vive in una condizione umile, una persona semplice, che grazie alla politica dell’accoglienza ha fatto di Riace da un borgo svuotato un borgo pieno di vita, che si è proposto all’attenzione internazionale, come modello di accoglienza possibile come fattore di integrazione e risposta ad un fenomeno, quello dell’immigrazione, con il quale abbiamo solo iniziato a fare i conti e bisognerà continuare a farli. Perché non esiste la stagione dell’immigrazione, durerà per un lungo periodo. La storia dell’umanità lo racconta. Difendo Lucano e non sono abituato a nascondermi quando ci sono fatti negativi, ma resto in campo. Sono convinto che bisogna continuare a sostenerlo e lo farò con tutte le mie energie perché rappresenta la Calabria positiva ed accogliente, che esprime i valori che ha nel suo dna».
Alla manifestazione di sabato 6 ottobre, «Riace non si arresta», Oliverio non è sicuro di partecipare «ma indipendentemente da quella, perché devo controllare prima gli impegni istituzionali sulla mia agenda, la mia posizione io l’ho espressa nettamente. La mia presenza non cambia quello che penso. Lucano sono sicuro saprà dimostrare la sua innocenza e tutto si risolverà in una bolla di sapone».
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