Non è arrivata la tanto desiderata medaglia, ma resta scolpita nella mente e nel cuore l’esperienza vissuta. Un’esperienza fatta di emozioni e talora di paure, di gesti atletici ed umani che regalano momenti di pura gioia in primo luogo per chi li vive dal di dentro. Quella delle Paralimpiadi di Parigi è stata un’esperienza indimenticabile nel percorso umano di Anna Barbaro (a 25 anni è rimasta cieca a causa di un virus) e Raffaela Battaglia (nata con un’agenesia alla mano sinistra). Nei loro volti, nel loro sorriso, nel loro approccio alla vita c’è la forza di chi non smette mai di sognare. Entrambe reggine (Anna di Pellaro, Raffaela di Villa San Giovanni), hanno avuto il privilegio e l’onore di rappresentare la Calabria nella più bella ed importante competizione al mondo. Lo hanno fatto per la seconda volta consecutiva, perché entrambe c’erano anche a Tokyo 2021. Addirittura Anna Barbaro in terra nipponica ottenne una storica medaglia d’argento nel triathlon, mentre Raffaela Battaglia ancora oggi rimane una delle colonne della nazionale italiana di sitting-volley con la quale ha vinto anche un campionato europeo. Anna e Raffaela, due ragazze cresciute nel profondo Sud, due giovani capaci di andare oltre la loro disabilità perché l’hanno compresa e accettata e, di conseguenza, hanno avuto la forza e la tenacia di trasformare in qualcosa da mostrare con orgoglio. Il loro è un fulgido esempio di come nella vita non ci si debba arrendere mai perché è proprio la vita a regalarti emozioni dentro e fuori dal campo. Lo sa bene Anna Barbaro, mamma di una splendida bambina di nome Francesca. La voglia di lottare, di vivere la vita al massimo delle proprie possibilità, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Anna e Raffaela, splendide donne di Calabria, rappresentano l’esempio da seguire per tutte le giovani generazioni.