Doppia tappa calabrese per Alice con il tour «Master Songs», il nuovo progetto musicale che partirà dal teatro Gentile di Cittanova questo sabato per proseguire domenica al Garden di Rende. Un tour con cui la cantante porta sul palco una selezione dei brani della propria produzione musicale come cantautrice e interprete a lei più cari e significativi, con un momento speciale dedicato alle poesie di Pier Paolo Pasolini (musicata da M. Di Martino), Pierluigi Cappello (musicata da Alice) e Maria Di Gleria Sivilotti (musicata da M. Liverani), e si fa interprete di grandi cantautori italiani, da Battiato a Dalla, De André, De Gregori, Di Martino, Fossati, Gaber e Guccini. Dall’omaggio a Franco Battiato si arriva così al progetto artistico che raccoglie una selezione dei suoi brani e di quelli dei maggiori cantautori italiani. Ne abbiamo parlato con Alice. Ma come è maturato questo nuovo percorso e cosa di intramontabile resta del sodalizio umano e professionale condiviso con Franco Battiato? «È vero, negli ultimi quattro intensissimi anni ho reso omaggio a Franco Battiato attraverso un tour in continua evoluzione, con moltissimi concerti e l'album “Eri con me”. Il nostro sodalizio artistico ed umano è indissolubilmente impresso in me, nell’essenza della sua presenza, di tutto ciò che abbiamo condiviso e creato insieme, di ciò che ci ha lasciato, che è stato e che è. Nei mesi in cui mi sono dedicata alla stesura della mia autobiografia, “L’unica via d’uscita è dentro” che ho scritto assieme a Francesco Messina e che è pubblicata da Rizzoli Lizard, forse proprio perché ho ripercorso tutta la mia vita, ho sentito il desiderio di condividere di nuovo quelle canzoni che hanno determinato e delineato il mio lungo e articolato percorso musicale e artistico, di cui parlo in modo più approfondito nel libro; è così che nasce “Master Songs”, un programma con canzoni che in questo momento storico e della vita considero molto significative». Parte, dunque, dal teatro Gentile il tour «Master Songs» che toccherà diverse città italiane; quanto è importante e vitalizzante il contributo alla promozione dell'arte e della cultura che può venire da teatri come quello di Cittanova che la ospiterà sabato, oltre i circuiti delle metropoli? «I teatri sono fondamentali per la condivisione e divulgazione dell’arte e della cultura, soprattutto nelle zone meno centrali, dove sono un polo importante di scambio culturale, sociale e anche di divertimento, e per ricevere impressioni nuove che ci arricchiscono e di cui abbiamo tutti grande bisogno. Il teatro per me è il luogo ideale per eseguire musica ma anche per ascoltarla, consente una relazione diretta e immediata tra artisti e pubblico e sono veramente contenta di iniziare questo tour teatrale il 16 a Cittanova, che proseguirà subito dopo, il 17, a Rende». Ci avviciniamo a Sanremo, quali emozioni e sensazioni le tornano in mente pensando a quel 1981 che l’ha vista trionfare, ed ancora, quali i cambiamenti più significativi che in questo lungo periodo ha attraversato la musica italiana? «Sì, ne parlo nel libro; una vittoria che proprio non mi aspettavo, nonostante la determinazione con cui ho partecipato grazie a una canzone come “Per Elisa”; per cui ho vissuto un momento di fortissima emozione e poi di gioia incredibile! La musica è lo specchio di una società, di una nazione ed esprime sempre il proprio tempo e quella popolare italiana di maggior fruibilità oggi mi sembra fin troppo asservita a una schiacciante omologazione compositiva e stilistica. Tutto è collegato e tutto cambia costantemente. Abitualmente dividiamo la musica popolare in decenni, ogni decennio ha la propria musica, le proprie canzoni, con voci uniche e inimitabili. In Italia, per esempio, negli anni ’70 e ’80 hanno avuto grande importanza i cantautori, così diversi tra loro, che esprimevano tematiche sociali, politiche, esistenziali e spirituali, una vera grande ricchezza culturale e artistica, per questo amo interpretare anche canzoni di questi cantautori che fanno parte del nuovo progetto “Master Songs”; sono più attuali che mai».