Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La vita a rate nel cuore della Calabria, quando il debito rallenta la crescita

A Reggio bastano 13 mensilità per saldare i debiti, a Vibo ne servono quasi 19. Ma il problema sono i salari troppo bassi, rate troppo alte e le famiglie che non riescono più a proteggersi dagli imprevisti

La resilienza delle famiglie è sul bordo della crisi. Ogni giorno che passa cresce il numero di persone nel tritacarne di conti che non tornano più. E il ricorso alle banche sta diventando fenomeno collettivo. Nel primo semestre del 2025, secondo Mister Credit-Crif, il 56,1% dei calabresi ha almeno un rapporto di credito attivo. Mutui, prestiti personali o finalizzati. Spesso non per acquistare, ma per reggere e non sprofondare nell’indigenza. Non si finanziano solo case, ma cure, elettrodomestici, abiti, gli studi dei figli o semplicemente un’auto usata che porti al lavoro. A volte anche il necessario, spalmato su un numero crescente di “comode” rate. L’indebitamento medio in regione si attesta sui 19.292 euro. Una cifra modesta se confrontata con i 49.226 euro del Trentino o i 40.294 della Lombardia, ma è nell’entità della rinuncia, non nel volume assoluto, che si misura il peso del debito. Perché in Calabria ogni euro sottratto al presente è un sacrificio vero. E qui, in una regione dove il reddito medio lordo, secondo l’Istat, è di 17.479 euro annui (in Trentino è di 28.842 euro), anche una rata mensile da 237 euro (è quella media calcolata da Mister Credit) diventa un discrimine tra stabilità e squilibrio.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia