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Un piano industriale per la regione. Confapi Calabria detta l’agenda al governatore

Il leader calabrese di piccole e medie realtà produttive, Francesco Napoli, vede la possibilità di creare crescita mettendo a sistema risorse e infrastrutture. Il perno dell’idea è l’alleanza tra imprese, istituzioni e cittadini

Tra slogan elettorali e promesse riciclate, c’è chi prova a trasformare i ritardi storici in asset di crescita. Francesco Napoli, vicepresidente nazionale di Confapi e leader di riferimento regionale, prova a ribaltare la narrazione della Calabria con un articolato piano di rilancio per chi sarà chiamato a governare la regione. Più che un manifesto politico, un progetto industriale. La proposta Confapi rompe lo schema dell’assistenzialismo: non più periferia da salvare, ma nodo produttivo nel bacino euromediterraneo. L’obiettivo di Napoli è quello di creare crescita, occupazione e valore, mettendo a sistema risorse, competenze e infrastrutture.
Il ragionamento di Confapi parte da un’idea di famiglia e demografia come carburante per l’economia. Serve un “Patto nazionale per la nascita”, con un contributo mensile di 1.000 euro per ogni figlio dal secondo in poi fino ai cinque anni. Un incentivo alla natalità, all’occupazione femminile e alla coesione sociale, più che un semplice sussidio. La leva del turismo è il secondo asse di sviluppo: sette strutture ricettive strategiche, tra litorali e altopiani, per posizionare la Calabria nel segmento del turismo internazionale di fascia alta.
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