
La terra in Calabria ha subito torti secolari. Una terra ferita dal fuoco delle speculazioni che l’hanno trasformata nell’“Eldorado” del cemento. Colate non sempre autorizzate dal momento che gli illeciti urbanistici hanno sforato i limiti di normative già molto generose. Le operazioni edilizie sono state realizzate grazie alle politiche di pianificazione territoriale che si muovono seguendo le traiettorie di crescita all’ombra del mattone, secondo l’equazione: più case, più felicità. Ma qui, l’abusivismo e il ciclo del cemento hanno spalancato la porta alle grandi catastrofi.
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