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Affitti brevi, Scoppa (Confedilizia): dal Tar Lazio un chiarimento importante. Riflessioni per la Calabria"

Sandro Scoppa

"Con la sentenza n. 9606 del 27 maggio 2025, il TAR del Lazio ha annullato la circolare del Ministero dell’Interno che imponeva l’identificazione fisica degli ospiti nelle locazioni brevi, riaffermando la piena legittimità della procedura di identificazione da remoto. Il provvedimento chiarisce definitivamente che la normativa vigente consente l’utilizzo delle moderne modalità telematiche, già previste dall’art. 109 del TULPS, senza imporre oneri ulteriori né interferenze indebite nel rapporto privato tra locatore e locatario". Lo ha affermato, in una nota, il presidente di Confedilizia Calabria, Sandro Scoppa.

"Nel testo della decisione, il Tribunale - ha evidenziato Scoppa - osserva come l’identificazione a distanza, basata sulla verifica del documento d’identità e sulla trasmissione dei dati alla questura tramite il portale Alloggiati Web, sia «del tutto idonea a soddisfare gli obblighi normativi» e non possa essere sostituita da un’imposizione di presenza fisica arbitraria, «in difetto di copertura legislativa» (§ 5.4). Si precisa inoltre che «l’operazione di identificazione dell’ospite non richiede l’esame de visu del documento» (§ 5.5), respingendo ogni interpretazione in senso restrittivo".

Per la Calabria, "dove il settore degli affitti turistici rappresenta una risorsa in crescita e un’opportunità per molti piccoli proprietari, questa pronuncia - secondo Scoppa - assume un valore particolare. Bloccare gli strumenti digitali avrebbe significato limitare l’accesso al mercato, ostacolare lo sviluppo turistico e scoraggiare la libera iniziativa economica, soprattutto nelle aree interne e nei borghi, già penalizzati da deficit infrastrutturali. La sentenza restituisce certezza giuridica e tutela il diritto di chi opera legalmente, respingendo visioni dirigiste e intrusive che, dietro il pretesto della sicurezza, rischiavano di riproporre pratiche di controllo incompatibili con una società aperta. Non si può dimenticare che, in passato, l’identificazione obbligatoria degli ospiti fu uno strumento tipico dei regimi autoritari. Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, risalente al 1931, fu utilizzato dal regime fascista per introdurre obblighi capillari di registrazione, ispezioni e sorveglianza diffusa, non per tutelare i cittadini ma per dominarli e limitarne i movimenti".

Infine, secondo Scoppa, "oggi tornare a misure simili, con nuove vesti tecnologiche ma con lo stesso spirito di sfiducia verso il cittadino, significherebbe rinnegare i principi fondamentali dell’ordinamento democratico. La libertà di contratto, il diritto all’uso del proprio bene e l’adozione di strumenti innovativi non sono ostacoli alla legalità, ma sue manifestazioni pienamente legittime. In un contesto in cui la nostra Regione può trarre grande beneficio dal turismo diffuso, soprattutto in un’ottica di destagionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, è fondamentale che le norme restino chiare, semplici e rispettose della libertà di iniziativa, senza caricare di oneri inutili chi agisce con trasparenza".

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