La globalizzazione della fame continua a dilatare le sacche della povertà. Il pianto dei senza tutto diventa lamento di massa in Calabria. L’Istat, nel rapporto Bes, ha configurato il tasso di occupazione della popolazione attiva (20-64 anni) in un 48,4%, di ben 18 punti inferiore alla media del paese. Ma soffre anche chi un lavoro ce l’ha perché restano i divari territoriali anche nelle retribuzioni. Qualche mese fa un report dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre aveva rischiarato le differenze sostanziali tra le aree geografiche del paese nelle paghe dei lavoratori. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale