
Soffrono le famiglie calabresi. Soffrono di una sofferenza che è diventata strutturale. E col passare dei mesi cresce la fatica di sopravvivere dignitosamente. I nuovi poveri sono quelli che non riescono più a pagare l’affitto, che non ce la fanno a mantenersi in regola con le bollette, a mandare i figli a scuola, a fare il pieno all’auto. Dai loro bilanci, sempre più ristretti, sono, persino, sparite le spese per le cure se la scelta da fare è tra il pane e i farmaci. E, se capita, si rinuncia anche al medico o si usa il Pronto soccorso per garantirsi accertamenti senza spese.
Del resto, le difficoltà delle famiglie emergono chiaramente dal rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) dell’Istat. Ma anche i numeri dell’Inps rivelano la debolezza di chi vive in questa terra. I dati dell’Assegno d’inclusione e del Supporto per la formazione. «Adi e Sfl fotografano una regione fragile. Serve un welfare territoriale strutturato e politiche attive inclusive.
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