
Resta pochissima acqua nei pozzi dell’occupazione regolare, prosciugati da una crisi di speranza che spinge i più giovani a partire. Il lavoro nel Sud del Sud dell’Italia resta confinato in recinti inaccessibili, soprattutto, ai ragazzi che dopo gli studi all’università scoprono la delusione di una collocazione sottopagata e priva di sbocchi. Una pietra d’inciampo che si rimuove ormai in un solo modo: prendendo la valigia e andando via dalla Calabria. L’alternativa è pericolosa perché l’unica quota di mercato che sopravvive ai venti di crisi è quella prodotta dall’occupazione irregolare.
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