Calabria

Venerdì 14 Marzo 2025

Metà dei Comuni calabresi in ritardo sui bilanci. Gli enti locali si confermano “fragili”

Comuni calabresi in ritardo con l’approvazione dei bilanci di previsione. Nemmeno la proroga accordata al 28 febbraio dal Viminale si è rivelata pienamente decisiva - almeno nei piccoli centri - per risolvere quello che ormai è diventato un problema atavico per gli enti locali. Una prima analisi dei dati pubblicati portale dal OpenBdap (la Banca dati delle amministrazioni pubbliche) e aggiornati allo scorso 25 febbraio mostra una situazione critica. In questa regione quasi la metà dei 404 Municipi disseminati tra il Pollino e lo Stretto è privo degli strumenti di programmazione economica. È fondamentale, tuttavia, evidenziare che il termine per l’invio della documentazione alla Bdap, fissato al 30 marzo, non è ancora scaduto. Dunque, si tratterà di capire, a partire dai prossimi giorni, quale sarà il grado di avanzamento della percentuale dei Comuni in regola con gli adempimenti. Va da sé che quando i documenti contabili non sono approvati, il Comune può operare solo “in dodicesimi”. In altre parole, è possibile realizzare una gestione provvisoria in cui la singola Amministrazione può spendere ogni mese un dodicesimo degli stanziamenti dell’anno per ottemperare almeno ai pagamenti obbligatori. La mancata approvazione del bilancio preventivo è sanzionata pure con l’avvio delle procedure previste dall’articolo 141 del Tuel e con il perentorio divieto di assumere personale fino a quando il bilancio non è validato. In ogni caso, e al di là del rispetto della scadenza fissata al 28 febbraio, tutti i Comuni devono aver approvato il piano dei flussi di cassa e la variazione per l’istituzione nel 2025 del fondo garanzia debiti commerciali se in ritardo nei pagamenti.

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