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Zes del Mezzogiorno, Monito della Svimez: «Riforma incompleta, ora il Piano strategico»

Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio. GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / dba

«Accelerazione» è la parola d’ordine che la Svimez pone sul fronte Zes unica del Mezzogiorno. Dopo la raccomandazione della Corte dei Conti - Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato riguardo alla necessità di approvare il piano strategico, superando lo “schema” varato il 26 luglio scorso, ora è l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno a rafforzare questa necessità. Il dato emerge dall’ultimo rapporto Svimez sull’economia e la società del Mezzogiorno presentato appena qualche giorno fa e nel quale la riforma Zes viene definita come ancora «da completare» assicurando una guida politica e il «coordinamento con politiche europee e Pnrr».
Svimez riconosce nella Zona economica speciale unica «il tentativo, dopo molti anni di politiche orizzontali, di impostare una strategia organica per il rafforzamento industriale del Mezzogiorno attraverso il ritorno a un principio di selettività, funzionale all’obiettivo di irrobustire alcune filiere strategiche nazionali ed europee identificate nel Piano». E secondo l’associazione il “vero” potenziale Zes non sta tanto negli strumenti previsti, pure importanti - credito d’imposta, semplificazione amministrativa - «quanto nella possibilità di orientare e coordinare, sulla base di strategie definite a livello di macroarea, anche le altre programmazioni di sviluppo territoriale (Pnrr e fondi di coesione)».

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