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Calabria, la nuova impresa? Parla straniero: la nuova mappa delle attività economiche

Negli ultimi 10 anni il numero delle aziende create da non italiani è cresciuto a una velocità doppia rispetto agli imprenditori locali. Cosenza e Vibo resistono, a Reggio le attività a guida estera crescono più che altrove

C’è una storia che germoglia in mezzo ai numeri e, in fondo, quelli hanno sempre ragione. Lo scenario è quello descritto dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre in un report che accende i riflettori sulla geografia d’impresa in Italia e che conferma quanto già descritto da Confartigianato in uno studio che rischiarava le dinamiche delle attività al femminile e ribadisce quanto rilevato lo scorso anno da Unioncamere. E così, all’interno della nuova mappa delle attività economiche, fioriscono le quote straniere. Anche la Calabria mostra un volto più inclusivo all’interno della sua rete imprenditoriale. Cosenza e Vibo, in particolare, sono due delle sette province italiane (le altre sono Catania, Messina, Siracusa, Nuoro e Palermo) dove il virtuosismo delle nuove imprese fondate da locali supera quello delle attività a guida estera. Ma è un po’ in tutto il Sud che gli stranieri con partita Iva sono cresciuti di meno dei loro colleghi italiani rispetto al resto del paese. Quote estere ancora poco determinanti nelle produzioni dal 2013 al 2023 a Cosenza con una variazione del numero di imprenditori pari a +1.829, su dati StockVieew di Infocamere, e con gli stranieri che crescono solo di 726 unità. Anche a Vibo, dove si registra un saldo attivo di imprenditori nell’ultimo decennio pari a 332 unità con una partecipazione di soli 96 non italiani. Corre, invece, l’impresa straniera a Reggio Calabria che ha chiuso il 2023 al ventiseiesimo posto tra le province italiane grazie a una progressione di ben 1.407 imprenditori nati all’estero su un totale positivo di 1.827. Anche a Crotone, tra il 2013 e il 2023, si è registrata una variazione doppia nel rapporto tra stranieri (+411) e italiani (+236). A Catanzaro, invece, la differenza nei dieci anni ha portato solo 11 stranieri in più con un dato, però, fortemente negativo tra gli italiani (ben 945 in meno). Complessivamente, negli ultimi dieci anni, in tutta la Calabria, la variazione del numero di imprenditori è positiva (+3.639) grazie alla spinta di ben 2.651 non italiani rispetto ai 1.253 italiani. E con -265 nella categoria dei non classificabili.

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