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Calabria, aiuti all’edilizia fermi. L’opposizione unita chiede conto alla Giunta

La mancata attuazione della legge calabrese. «Si agisca rapidamente per offrire un supporto ad un settore che è in crisi»

La mancata attuazione della legge che dovrebbe garantire sostegni alle imprese edili calabresi diventa un caso politico. I consiglieri regionali Davide Tavernise (M5S), Domenico Bevacqua (Pd) e Antonio Lo Schiavo (gruppo Misto) intervengono, dopo il servizio pubblicato ieri da questo giornale, per chiedere «al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di chiarire le ragioni di questo ritardo, che continua a penalizzare il settore edile calabrese».

«La legge - continuano i tre capogruppo -, approvata con l’obiettivo di sostenere le imprese in crisi, prevede la compensazione dei crediti fiscali tramite enti pubblici economici regionali come Sacal e il Consorzio unico di bonifica, oltre alle società da essi partecipate. La misura avrebbe dovuto alleviare le difficoltà di quelle aziende che, avendo applicato lo sconto in fattura e maturato crediti fiscali, faticano a monetizzarli a causa della congestione del sistema di cessione dei crediti».

Tavernise, Bevacqua e Lo Schiavo concordano con Simone Celebre, segretario della Fillea Cgil Calabria, che chiede la realizzazione di una piattaforma online per monitorare le cessioni dei crediti. «Anche su questa richiesta - spiegano i tre consiglieri regionali - la Regione non ha fornito risposte concrete. La situazione critica ha spinto molte aziende in difficoltà a vendere i crediti a prezzi irrisori, in un mercato in cui spesso prevalgono speculazioni».

 

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