La Calabria è il riflesso della perfezione. Un capolavoro, un altrove sospeso tra il cielo e l’incanto del suo mare. Qui la natura è il ritratto di una realtà che si trasforma in sogno davanti alla geometria variabile delle sue montagne che sembrano sfumare man mano che si avvicinano le coste. Una meraviglia raccontata nei libri di storia. Qui l’arte, la letteratura e la Magna Grecia hanno tracce evidenti, anche in quel lato d’ombra di questa terra, meno conosciuto e, per questo, meno frequentato. In questa miniera d’oro, il vento della speranza continua a soffiare nel verso giusto di una estate che qui, però, viene vissuta solo in agosto, il solito mese che per tradizione è santificato alle vacanze, con sold out in alberghi e case e caos sulle strade. Lo spiega bene la nuova giovane presidente della sezione Turismo di Unindustria Calabria, Cristina Gazzaruso, un nome importante nell’imprenditoria alberghiera del meridione. «Sì, in agosto le località a seria vocazione turistica, sicuramente, hanno goduto delle presenze che ci sono state e anche in numeri importanti. Purtroppo, però, non possiamo ridurre la stagione, come diciamo da tempo, a 30 giorni, perché le aziende soprattutto quelle aperte tutto l’anno hanno dei costi da sostenere. Purtroppo, come al solito, giugno e luglio sono stati un po’ timidi dal punto di vista delle presenze, nonostante il clima favorevole. Purtroppo, però, l’industria delle vacanze ha dovuto fare i conti con inflazione e costo del denaro, fattori che hanno ridimensionato la capacità finanziaria delle famiglie. Il turismo dei primi due mesi si è ridotto a un fenomeno condensato nei fine settimana. E così, mentre nei week end le strutture erano tutte piene, nel resto della settimana non si sono registrate , peròpresenze significative. Dunque, la classica settimana di ferie purtroppo è venuta un po’ a mancare nelle abitudini familiari. Il nostro è un turismo a due velocità perché ci sono delle destinazioni tipo Tropea, la Costa degli dei, la Sibaritide, dove ovviamente oggi vivono del lavoro che si è fatto sicuramente in passato. Si tratta di mete già molto più conosciute dove è più facile ottenere riscontri positivi in termini di presenze e c’è, soprattutto, un turismo straniero che comunque in qualche maniera è più presente. Ma non ci sono località più o meno belle, personalmente, credo che la Calabria sia tutta bella. Questa è una regione che ci consente di vivere la montagna e il mare paradossalmente nella stessa giornata. Occorre lavorare per cercare di allungare la stagione turistica e definire un brand Calabria, armonizzando le strategie di sviluppo della rete dei trasporti e delle infrastrutture con le azioni di marketing e promozione territoriale nei vari mercati. È davvero importante poter utilizzare in maniera mirata ed efficace i fondi comunitari a disposizione».