Tutte le trame sociali sono confinate all’interno di conti che non tornano mai nelle piccole aziende e nelle famiglie che sopravvivono di stenti nel Sud del Sud dell’Italia. Dai report emerge chiaramente come nel meridione, più che altrove, si lotta quotidianamente per sopravvivere. E, forse, è anche per questo che il Mezzogiorno è la culla dell’evasione fiscale e la Calabria è regina del paese. La Cgia di Mestre, di recente, ha messo in fila le regioni italiane secondo la percentuale di evasione stimata, attraverso l’elaborazione dei dati del Mef. La Calabria, dunque, è quella che svetta all’interno di un Mezzogiorno che si conferma complessivamente poco fedele al Fisco. In particolare, ogni 100 euro incassati in Calabria, gli evasori ne trattengono ben 18,4. E si tratta di un 18,4% che genera ricchezza sommersa. La Campania conquista la poltrona d’onore con 17,2 euro nascosti al Fisco. Terza la Puglia, con 16,8. Il virtuosismo è, invece, l’impronta genetica delle regioni del Nord con 9 euro che vengono evasi in Friuli Venezia Giulia, 8,6 in Provincia di Trento e 8 in Lombardia. Il territorio più ligio a contribuire è la Provincia di Bolzano che presenta un’evasione di 7,7 euro ogni 100 incassati. L’economia non osservata in Calabria ha un peso sul valore aggiunto regionale del 19,2% e l’importo complessivo delle imposte evase è di 2.539.000 euro. La stima della suddivisione del Tax Gap per regione è stata effettuata ripartendolo nella stessa misura in cui si ripartisce per ogni regione l’importo ottenuto applicando al valore aggiunto sommerso di ogni regione un coefficiente determinato dal rapporto tra il gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dalla contabilità nazionale al netto dell’economia non osservata.