Tra i tanti indicatori da considerare per valutare lo stato di salute di un’economia locale ce n’è uno che forse rappresenta in maniera incontrovertibile qual è la situazione attuale. Ad offrirlo è Unioncamere: anche nei primi tre mesi del 2024, in Calabria , sono state più le imprese che hanno chiuso, rispetto a quelle che hanno aperto. A fronte di 2.629 iscrizioni nel registro delle imprese, nello stesso periodo considerato si sono registrate 2.885 cessazioni. Il saldo totale fa meno 286 realtà produttive tra il Pollino e lo Stretto. Una tendenza preoccupante, unita al calo dei residenti, e che s’interseca con quanto rilevato a fine marzo scorso dalla Banca d’Italia: la Calabria è il fanalino di coda nel Paese per numero di istituti di credito e di intermediatori finanziari sul territorio. È intuibile, dunque, come alle difficoltà endemiche del sistema produttivo si associno quelle relative all’accesso al credito e ai servizi finanziari. «In queste condizioni è alto il rischio che imprenditori e cittadini cadano nelle mani dell'usura», ha messo in chiaro, qualche giorno fa, al Tgr Calabria, Emilio Contrasto, segretario generale di Unisin, uno dei principali sindacati del settore.
La desertificazione bancaria
Nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2015 al 1° gennaio 2023 si è passati in Calabria da 4.262 a 2.939 sportelli con una perdita di 1.323 presìdi e con un decremento rivelante degli occupati nel settore che sono passati da 34.737 a 25.374 con una perdita di 9.363 posti di lavoro. «La situazione della Calabria – spiega Gianfranco Suriano, segretario regionale di Unisin/Confsal – rispecchia nella sua complessità la situazione generale del Sud Italia e quella nazionale. Il numero degli sportelli per 100mila abitanti si attesta in questa regione nel 2023 a 17. Sono ben 555mila le persone che risiedono in comuni privi di sportelli bancari e 28mila le Aziende con sede in Comuni che non possono contare sui servizi bancari in loco. Più fortunati, se così possiamo dire, sono i 317mila abitanti dei Comuni calabresi che possono servirsi di un solo sportello e le 18mila aziende che per consulenza e attività finanziaria possono rivolgersi ad uno sportello sul territorio in cui hanno sede. In un anno, dunque, registriamo che ben 38mila persone e 2.100 aziende sono state private dello sportello bancario nel proprio Comune di residenza». Scendendo nel dettaglio, in provincia di Catanzaro sono presenti 22 sportelli bancari ogni 100mila abitanti, nel Cosentino 19 e nel Reggino 15. Chiudono la graduatoria il Vibonese e il Crotonese rispettivamente con 16 e 15 presìdi bancari di media. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria