La Calabria combatte una guerra incerta con il suo destino, un male storico che si è infiltrato nelle profondità delle debolezze di questa terra. Tutti gli indicatori sembrano curvare verso un destino d’incertezza dopo due anni di pandemia e un altro condizionato dalle speculazioni e dai carri armati in Ucraina. Le produzioni arrancano, la fatica di vedere e prevedere frena quella ripresa più volte anticipata ma mai concretamente apprezzata. Il 2024 sembra, però, sembra delinearsi con un profilo che offre speranza, soprattutto, all’industria del turismo che mette insieme poco meno di 18mila attività regolarmente registrate, il 9,6% del totale delle imprese iscritte (187.594) in Calabria al 31 dicembre del 2023. Demetrio Metallo, presidente del settore Turismo di Unindustria Calabria, è fiducioso: «I primi segnali sono confortanti. Inizia a muoversi qualcosa in vista dell’estate e questo è un buon inizio».
Sullo sfondo Pasqua e Pasquetta offrono la possibilità di riportare in salute il settore delle vacanze dell’economia calabrese. Metallo ci spera: «Se il tempo è bello avremo, sicuramente, strutture affollate. Lo zoccolo duro sarà costituito da turismo interno che si sposterà verso le località più rinomate. Anche oggi (ieri, ndr), con una splendida giornata abbiamo visto tanta gente spostarsi vero le spiagge o le nostre montagne. E del resto, il sentiment di agenti di viaggio e tour operator, alla luce dell’andamento delle prenotazioni, appare incoraggiante».
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