Lunedì prossimo, 18 dicembre (cadendo il 16 di sabato), scade il termine per il versamento della seconda rata dell’IMU, la patrimoniale sugli immobili da 22 miliardi di euro l’anno. Lo ricorda la Confedilizia, sottolineando come dal 2012, anno della sua istituzione da parte del Governo Monti, questa imposta abbia pesato su individui, famiglie e imprese per ben 270 miliardi di euro (se fosse rimasta l’ICI, nello stesso periodo di tempo si sarebbero pagati 160 miliardi in meno). Il versamento – segnala la Confederazione della proprietà edilizia – deve essere eseguito a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata corrisposta, sulla base, di norma, delle delibere pubblicate alla data del 28 ottobre 2023 nel sito Internet delle Finanze. La scadenza – aggiunge la Confederazione – presenta quest’anno un’importante novità, contenuta nell’ultima legge di bilancio: dal 2023, infatti, sono esentati dal pagamento dell’IMU gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale (rispettivamente “violazione di domicilio” e “Invasione di terreni o edifici”) o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale. La normativa prevede che il soggetto passivo comunichi al Comune interessato, secondo modalità telematiche stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione. Analoga comunicazione deve essere trasmessa quando cessa il diritto all’esenzione. Su questo aspetto si segnala che, mancando ancora il previsto decreto, sarebbe utile una comunicazione chiarificatrice da parte del Ministero. «L’IMU è una patrimoniale e, come tutte le patrimoniali, è progressivamente espropriativa del bene colpito: non bisogna farci l’abitudine», ha commentato il presidente nazionale della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. «L’eliminazione dell’imposta per gli immobili occupati abusivamente a seguito di reati – ha aggiunto – è l’affermazione di un principio di civiltà. Ma ora l’esenzione va estesa a ogni ipotesi di occupazione senza titolo dell’immobile, come in caso di locazione. E poi deve iniziare un’opera di graduale riduzione del carico di questo macigno fiscale che grava sul risparmio degli italiani». Per Sandro Scoppa, presidente di Confedilizia Catanzaro e Calabria: «L’IMU è, tra tutti i pur numerosi tributi, l’imposta più penalizzante, ed ha finito per danneggiare non solo il mercato immobiliare ma anche l’intera economia. È anche impopolare, visto che in Italia, e Catanzaro non fa di certo eccezione, più di due famiglie su tre posseggono l'abitazione dove risiedono e una su cinque possiede (almeno) una seconda casa che affitta o usa essa stessa e che dà un rendimento lordo molto basso intorno al 3% all'anno.