Calabria: cresce il costo del credito, frena il Pil. Ecco le principali difficoltà delle piccole e medie imprese
Il futuro dell’imprenditoria è saldamente ancorato alle dinamiche di una crisi, inevitabilmente, condizionata dal conflitto nel petto profondo dell’Europa. E dati di crescita rischiano di trascinare il Sud del Sud dell’Italia in una vertigine di paura. Diagrammi che s’incrociano con quelli già presentati dal rapporto di Confartiginato con una crescita in Calabria che si è fermata a un modesto +1,8% che rappresenta la performance meno positiva dell’intero Mezzogiorno (che si è mosso, complessivamente, con un passo più spedito pari a un +2,9%). Le proiezioni per il 2023 sono preoccupanti visto che la stima definisce uno scenario in caduta libera pari a -0,9%. la maggiore pressione subita da piccole e medie imprese nel rialzo dei costi delle bollette di luce e gas. La variazione in Calabria è stata di 505 milioni in più rispetto al 2021. Le attività produttive di Cosenza hanno dovuto affrontare un esborso di 188 milioni in più rispetto al 2021. Quelle del Reggino si sono fermate a +128. Catanzaro ha fatto registrare +108 milioni di euro mentre Vibo (+45) e Crotone (+43) hanno contenuto meglio i costi.
Il mattone tiene
Il settore delle costruzioni si è confermato locomotiva dell’economia. Nel Mezzogiorno il settore si è confermato quello più dinamico, con una crescita del valore aggiunto che si attesta al 10,5%. Un virtuosismo imprenditoriale dell’edilizia che rischia di sfumare in mezzo alle perturbazioni sempre più negative che risalgono dal mercato dei prodotti energetici, dalla crisi delle materie prime e dal costo del denaro. L’Istat mette in guardia, però, sui salari reali che calano per effetto dell’inflazione (anche se in rallentamento), con un aumentano dei tassi di interesse. Una stretta monetaria che inizia a farsi sentire, e non solo in Italia.
Caro denaro
Le difficoltà delle imprese calabresi sono legate anche a un costo del denaro che strangola, soprattutto, le piccole e medie aziende che s’indebitano e finiscono fuori mercato, con risorse e capitali da investire esauriti e con fornitori sempre più insistenti nell’esigere i crediti vantati. In Calabria, secondo i dati di Bankitalia, il costo del credito sostenuto dalle imprese è salito dal 6,2% di gennaio 2022 al 7,12% di fine anno. Il tasso delle Costruzioni calabresi è cresciuto, addirittura, di un +8,16%. Si tratta dell’interesse più alto applicato alle imprese nel paese. Alle stelle anche l’interesse che le piccole imprese hanno dovuto sostenere pari a un +9,33%. Una crescita che ha costretto le piccole e medie imprese ad affrontare extra-costi del credito per 77 milioni di euro nel corso di un anno assai complicato. Il sistema del credito segue, purtroppo, le rotte della diseguaglianze. Ed è così che svaniscono drammaticamente le speranze di ripresa per gli imprenditori in questo Sud del Sud dell’Italia.