Comuni, Province e Città Metropolitane potranno rinegoziare i mutui contratti con Cassa depositi e prestiti. Si tratta di un’iniziativa «straordinaria» che secondo la stessa società controllata dal ministero dell’Economia «consentirà agli enti di liberare risorse per fronteggiare le emergenze legate all’attuale scenario macro-economico e geopolitico, con particolare riferimento al sensibile incremento dei costi energetici e delle materie prime e in tal modo sostenere servizi e investimenti a vantaggio del territorio». L’opportunità è rivolta agli enti locali beneficiari di prestiti ordinari e flessibili, con oneri di ammortamento interamente a proprio carico, inclusi quelli oggetto di precedenti rinegoziazioni concessi prima del 2022 e in ammortamento al primo gennaio 2023, e scadenza successiva al 31 dicembre 2027. Gli enti locali potranno rinegoziare questi prestiti con un debito residuo al primo gennaio di quest’anno pari o superiore a 10mila euro. «Il tasso d’interesse post rinegoziazione – fa sapere Cdp – sarà fisso anche per i prestiti attualmente calcolati a tasso variabile».
Il profilo di rimborso dei prestiti può essere rimodulato corrispondendo dal 30 giugno di quest’anno al 31 dicembre 2024 quote capitale pari allo 0,25% del debito residuo rinegoziato unitamente alle relative quote interessi. Dal 30 giugno 2025 e sino a scadenza dei prestiti, le rate di ammortamento semestrali, comprensive di capitale ed interessi, saranno costanti. Sarà possibile, inoltre, scegliere se mantenere la scadenza post rinegoziazione invariata o se ridurla di 3 anni, per i soli prestiti con scadenza originaria successiva al 31 dicembre 2036.
Il periodo in cui è possibile aderire trasmettendo i documenti necessari va dal 6 al 26 aprile, mentre il termine di trasmissione delle deleghe di pagamento è fissato al 5 maggio ed entro il 22 dello stesso mese vanno perfezionati i contratti.
Sull’argomento si è tenuto nei giorni scorsi un partecipato incontro alla Cittadella della Regione promosso da Anci Calabria e Cdp. «Un’occasione di rilancio – ha commentato il presidente dell’Anci regionale Marcello Manna – per le nostre municipalità che pagano a caro prezzo gli effetti di guerra e pandemia. I nostri Comuni non sono affatto tutelati e questa azione apre uno spiraglio di speranza per le amministrazioni comunali, martoriate, la maggior parte, da regimi di dissesto e pre-dissesto».
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