Logistica e rete infrastrutturale, due elementi che in Calabria appaiono strategici in prospettiva futura. Perché senza strade, ferrovie o altre vie di comunicazione efficienti nulla può muoversi. Basti solo pensare al porto di Gioia Tauro, all’idea di realizzarvi un rigassificatore con annessa piastra del freddo per creare una piattaforma di congelamento nevralgica per il Mezzogiorno e non solo, ma anche alla visione della regione come hub energetico del Mediterraneo. Tutto ciò deve far parte di una rete connessa ai mercati nazionali ed esteri, con i quali il tessuto economico e produttivo - da quello a trazione industriale e delle nuove tecnologie a quello legato all’agroalimentare e al turismo, per citarne alcuni - intende stringere relazioni solide. Sono tre le opere principali che le imprese ritengono assolutamente strategiche per la Calabria: l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria (un intervento da oltre 25 miliardi), il completamento e messa in sicurezza dell’Autostrada del Mediterraneo-A2 (9,3 mld) e l’ammodernamento della Strada statale 106 Jonica (4,8 mld). Tali infrastrutture erano tra l’altro state inserite nel cosiddetto Libro bianco di Unioncamere e Uniontrasporti presentato a ottobre scorso. In tutto erano dodici: oltre a quelle già citate, per quanto riguarda le ferrovie, la linea jonica Sibari-Melito Porto Salvo, la trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido, la Metaponto-Sibari-Bivio Sant’Antonello, la Rosarno-San Ferdinando; guardando alle strade, invece, oltre alla 106 e al completamento della A2, anche il miglioramento dell’accessibilità al porto di Gioia Tauro, il completamento della Trasversale delle Serre; inserito pure il potenziamento del porto della Piana e lo sviluppo della portualità turistica e commerciale; infine il miglioramento dell’accessibilità al sistema aeroportuale regionale e la realizzazione dei tratti mancanti della Ciclovia Magna Grecia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria