Aumento esponenziale del ricorso al Reddito di cittadinanza e «drammatico calo demografico». Sono questi i due dati più rilevanti che emergono dal Bilancio sociale 2021 dell’Inps Calabria, presentato questa mattina in una conferenza stampa nella sede della Regione. «Leggendo e analizzando i dati – riferisce l’introduzione al Bilancio sociale dell’istituto di previdenza – emerge uno spaccato reale della Calabria da cui si evince che le lavoratrici e i lavoratori dipendenti nella nostra Regione nell’anno 2021 sono 495.185 in aumento rispetto al 2020 e se andiamo a scomporre il dato ci rendiamo conto che aumentano i lavoratori del settore privato del 6.8% per un totale di 263.563 e diminuiscono i lavoratori del settore pubblico dell’1.8%, infatti, si attestano a 109.255, unica categoria che diminuisce mentre sono in aumento i lavoratori autonomi dell’1.2% così come aumentano anche i lavoratori parasubordinati del 5.5%, arrivando quindi a 13.834. Rispetto al 2020 aumenta l’occupazione femminile in tutti i settori”. Per l’Inps Calabria “continua inesorabilmente il drammatico calo demografico così come diminuisce la popolazione residente soprattutto nelle aree interne. Altro dato preoccupante si conferma il saldo negativo dei processi migratori con un -8.568 di iscrizioni nonostante un saldo positivo dei processi migratori con l’estero di + 1.247, dato che deve far riflettere, a cui vanno aggiunti tutti i calabresi che pur mantenendo la residenza in Regione lavorano e vivono fuori».
«La Calabria - prosegue l’Inps – si conferma sempre più una regione anziana, i pensionati rappresentano il 62,08% (738.337 in aumento rispetto al 2020 che erano 735.699) rispetto alla popolazione attiva 14-64 anni (1.189.374 in diminuzione si registra, infatti, – 37.139 rispetto all’anno 2020)».
Nel report l’Inps inoltre specifica che «il Reddito di Cittadinanza nel 2021 ha fatto registrare un notevole balzo in avanti dei nuclei familiari percettori, infatti si è passati dai 93.843 del 2020 ai 100.506 del 2021, con un assegno medio mensile pari ad euro 563 e con un numero di persone coinvolte pari a 229.732 per il 2020 e pari a 239.433 per il 2021. Infine – aggiunge l’Inps – le indennità Covid-19 previste nei vari decreti-legge sono state erogate, le domande definite 241.298 recuperando anche la giacenza relativa al 2020».
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