«Nella parole si nasconde la fregatura. Questo il legislatore lo sa bene e, spesso, soprattutto su materie controverse, con le parole ci gioca pro domo sua, per celare l’ennesimo inganno. E’ questo il caso dell’ultima legge di bilancio licenziata dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 novembre che, in uno dei suoi articoli, recita: 'Determinazione dei Lep ai fini dell’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzionè». Lo afferma il segretario generale della Uil Calabria Santo Biondo. «L'approvazione di questo articolo in legge di bilancio - afferma Biondo - non deve passare in silenzio. Esso nasconde l’ansia da prestazione di una forza politica, ritornata al governo del Paese lo scorso settembre, che vuole portare a casa una riforma identitaria. Ma non solo, la norma cela un inganno per tutte le regioni del Mezzogiorno. Se, infatti, fosse approvata la manovra dal Parlamento senza essere emendata sul punto, la norma in questione - spiega il segretario della Uil Calabria - prevede che i Lep, (gli ormai famigerati livelli essenziali delle prestazioni), verranno definiti da una cabina di regia, istituita sulla base della stessa previsione normativa, in funzione non dei reali fabbisogni dei territori, del Sud in particolare, ma in rapporto alle risorse disponibili da parte dello Stato e 'a legislazione vigente'. Questo tema, infine, fondamentale per le prospettive del Mezzogiorno, unito alla scarsa attenzione che la legge di bilancio pone su materie quali lavoro, stato sociale e fisco, basta per chiamare alla mobilitazione le piazze e i territori». Secondo Biondo «il legislatore così facendo manderà in soffitta la perequazione, rispetto alla quale la Costituzione prevede l’istituzione di un fondo statale, utile a garantire una omogeneità nella distribuzione della spesa pubblica da parte del tanto delicato e complesso meccanismo del Regionalismo asimmetrico. L’articolo in questione, poi, si spinge addirittura fino al punto di prevedere che, laddove la Cabina di regia non dovesse definire i Lep, entro un anno dall’entrata in vigore della legge di bilancio sarà un commissario a portare avanti e completare il lavoro propedeutico all’attuazione del regionalismo differenziato. Il futuro del Mezzogiorno, pertanto, sarà determinato da un 'monarca' che deciderà per noi e per le future generazioni».