Calabria

Domenica 28 Aprile 2024

Gas, Eni scommette sul giacimento crotonese

L’obiettivo sarebbe quello di raddoppiare la produzione di metano dei giacimenti al largo delle coste crotonesi. Il sindaco Vincenzo Voce (vedi articolo sotto), è convinto che Eni voglia arrivare ad estrarre all’anno, almeno 700 milioni di metri cubi standard di gas dai pozzi offshore. Un quantitativo di metano che corrisponde al doppio di quanto attualmente la multinazionale di Stato, tira fuori con le trivelle dai fondali crotonesi. Come è noto la società fondata da Enrico Mattei ha già chiesto lo scorso luglio l’autorizzazione doganale per l’installazione in mare di una piattaforma mobile di perforazione. Il “Jack Up” verrà utilizzato per riattivare due pozzi di metano (“Luna A 41 dir A” e “Hera Lacinia 17 dir”) che hanno cessato l’erogazione rispettivamente a novembre 2018 e gennaio 2020, in seguito alla «produzione di sabbia»; ma anche per eseguire un intervento mirato ad aumentare la produzione di un terzo pozzo (“Hera Lacinia 16 dir”) che ha ridotto di molto la sua portata dalla fine del 2020, passando da 200 Ksm³/g (200mila metri cubi standard al giorno , unità di misura per calcolare le quantità di idrocarburi) a circa 30 mila metri cubi standard giornalieri per poi ridursi «fino all’attuale portata» di 20 Ksm³/g (20mila metri cubi standard al giorno di gas metano). C’è fame di gas in tutta Europa, anche perchè la parola d’ordine dallo scoppio della guerra in Ucraina, è diversificare per evitare di essere “impiccati” alle forniture della Federazione russa. Ed in questo scenario geopolitico torna certo utile aumentare la produzione dei giacimenti pitagorici che nei decenni scorsi arrivarono addirittura a coprire il 14/16 per cento della produzione nazionale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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