Il "caro energia" investe anche la principale azienda di servizi pubblici della Calabria. Sorical, gestore dei 157 grandi acquedotti, da pochi mesi controllata dalla Regione ed uscita dopo 10 anni dalla liquidazione volontaria, si trova ad affrontare un’emergenza economica non prevista fino ad alcuni mesi fa. «Lo scorso anno - spiega il commissario Cataldo Calabretta - abbiamo sostenuto costi per l’acquisto di energia elettrica di 27 milioni di euro, questa mattina il nostro energy manager mi ha informato che, alle quotazioni attuali, la spesa a fine anno arriverà a 94 milioni di euro. Cifra record che supera il fatturato totale della società previsto nel 2022».
Dell’insostenibilità dei costi dell’energia elettrica, che riguarda tutte le aziende italiane, Calabretta da diversi mesi ha relazionato in tutte le sedi istituzionali regionali e locali. «Ora - ha spiegato - attendiamo il prossimo «Decreto Aiuti» del Governo per capire cosa riusciamo a recuperare, ma siamo già certi che tutte le misure adottate fino ad oggi, compreso l’adeguamento tariffario, sono inefficaci e l’impatto sui conti sarà devastante senza sostegni concreti. Confidiamo nella responsabilità dei sindaci e dei cittadini sulla puntualità dei pagamenti delle fatture scadute». Ad oggi - fa sapere l’azienda - Sorical vanta oltre 130 milioni di crediti dai Comuni calabresi ed è considerata la maggiore azienda energivora della regione, infatti ogni giorno sono azionati oltre 400 impianti, tra sollevamenti e pozzi, per poter garantire l’acqua potabile a quasi in tutti i comuni della Calabria.
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