Superbonus 110, Pd calabrese chiede equità: “Non possono pagare i giusti a causa dei furbi”
“Se alcuni usano l’autobus senza pagare il biglietto, non si puniscono gli utenti onesti sopprimendo il servizio: si assumono controllori. Quello che sta accadendo con il Superbonus 110, somiglia parecchio alla elementare metafora dell’autobus: rispetto alle recenti decisioni governative, le giuste lamentele che salgono dai territori evidenziano la forte preoccupazione per il rischio di chiusura di una misura incentivante che, solo in Calabria (dati Enea), registrava a settembre 2021, quasi 2 mila cantieri attivi per 326,9 milioni di euro di interventi già ammessi a detrazione, di cui 219,8 milioni per lavori già conclusi. Non è davvero poca cosa e il Pd nazionale, unitamente alla delegazione governativa, ha il dovere di farsi carico del problema”. È quanto dichiara il consigliere regionale Pd Mimmo Bevacqua, il quale così prosegue: “Nel momento in cui il decreto Sostegni-ter vieta di cedere le detrazioni più di una volta, senza fare distinzioni, colpisce nel mucchio senza tutelare gli onesti. Anzi, colpisce proprio gli onesti, che sono la maggioranza. Poste ha già annunciato la sospensione dello sconto dei crediti fiscali e Cassa Depositi e Prestiti potrebbe seguirla a breve. Si delinea l’ingessatura del sistema e il calo di una scure sulle tante imprese del settore che, con ingenti investimenti già avviati, si vedono improvvisamente cambiare le regole del gioco a partita in corso. Anche perché la modifica introdotta all’articolo 121 del Decreto ha anche effetti retroattivi sui contratti già stipulati”. “In definitiva – conclude Bevacqua – davanti a un mercato edilizio finalmente in espansione e ai posti di lavoro in gioco non si può strozzare la ripresa solo perché ci sono i furbetti disonesti. Si introducano norme e controlli duri, precisi e costanti. Ma non si butti via il bambino con l’acqua sporca”.