Il “saper fare” e la qualità della creatività degli artigiani calabresi declinato in diversi settori: da quello alimentare a quello della moda e del tessile; dai mobili alle ceramiche fino all’oggettistica e ai complementi di arredo, a bigiotterie e gioielli. E altro ancora. Il tutto caratterizzato da una produzione manuale che raccoglie la storia decennale di imprese famigliari che nello stesso tempo coniugano al futuro la propria attività, con grande attenzione al fattore umano che deve guidare la rivoluzione tecnologica delle imprese, la formazione al lavoro delle nuove generazioni. Si respira aria di Calabria tra gli stand della Fiera Internazionale “Artigiano in Fiera” - che dal 4 dicembre a domenica 12 dicembre - si terrà nei padiglioni di Fieramilano (Rho), ospitando 1800 espositori e oltre 80 Paesi da tutto il mondo. E questo grazie anche alla proficua e importante collaborazione tra Confartigianato Imprese Calabria e la Regione Calabria che ha portato in fiera cento espositori nel padiglione n.3 che continua ad attirare attenzione e apprezzamenti, grazie anche alle gustose degustazioni dei prodotti nostrani e all’animazione degli straordinari musicisti del Sabatum Quartet. Questo pomeriggio Confartigianato Calabria ha organizzato un interessante confronto dedicato alla promozione dell’artigianato della nostra regione che ha visto la partecipazione del segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace; del responsabile dei progetti innovativi dell’associazione, e amministratore unico di “Officine delle Idee”, Antonio Blandi e la significativa testimonianza di Umile Tortorella, della Besidiae Manici, giovane e talentuoso artigiano di Bisignano, che raccogliendo l’eredità della tradizione famigliare, ha scelto di fare della lavorazione del legno la propria attività. Si è parlato, infatti, dell’importanza della formazione e del ruolo de Maestro Artigiano, cruciale per la trasmissione dei saperi e delle competenze e dell’importanza di riportare la cultura artigiana in primo piano, non solo come occasione per la creazione di occupazione stabile ma anche come “acceleratore” di sviluppo, in particolare nelle aree interne.