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Bankitalia, in Calabria peggiorate le condizioni economiche delle imprese

Il Pil calabrese in termini reali sarebbe sceso di circa 9 punti percentuali

Una veduta aerea di Reggio Calabria

"La Calabria risulta sottoposta a piano di rientro dal 2010, e ancora oggi la sanità regionale versa in una difficile situazione, sia dal punto di vista finanziario che sotto il profilo della qualità dei servizi offerti". A evidenziarlo è la filiale di Catanzaro della Banca d'Italia nel rapporto sull'economia della regione nel 2020. "Il perdurare di tali criticità - specifica Bankitalia - ha indotto il governo ad estendere per ulteriori 24 mesi le misure emergenziali introdotte con il Dl 35/2019 (decreto "Calabria"), emanando un nuovo provvedimento, il decreto legge 10 novembre 2020 numero 150. Quest'ultimo amplia i poteri attribuiti al commissario straordinario, assegnandogli anche i compiti relativi all'attuazione e al coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza Covid-19". Sul piano economico-finanziario Banca d'Italia osserva che "il disavanzo sanitario per il 2020, secondo le prime stime basate su dati provvisori, ammonterebbe a 113 milioni di euro a fronte di una copertura pari a circa 100 milioni. Accanto a tale dato, in corso di definizione, nel 2020 si è giunti alla quantificazione definitiva del disavanzo consuntivo del 2019, pari a 225 milioni di euro, di cui 119 milioni privi di copertura. Ciò comporta il realizzarsi delle condizioni per l'applicazione degli automatismi fiscali per l'ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e Irpef, e per l'applicazione del divieto di effettuare spese non obbligatorie da parte del bilancio regionale fino al 31 dicembre 2021. Tale misura - conclude Bankitalia - potrebbe essere prorogata al 31 dicembre 2022 qualora le proiezioni per il 2020 si realizzassero".

In Calabria "le ricadute della crisi pandemica sul mercato del lavoro sono state rilevanti, annullando il modesto recupero dei livelli occupazionali che si era registrato a partire dal 2016. Sulla base dei dati Prometeia, lo scorso anno - si legge nel report della Banca d'Italia - il Pil calabrese in termini reali sarebbe sceso di circa 9 punti percentuali, un dato sostanzialmente in linea con il resto del Paese.". E' quanto emerge dal rapporto annuale sull'economia regionale calabrese della filiale di Catanzaro della Banca d'Italia con la collaborazione della filiale di Reggio Calabria, presentato stamani nel corso di una conferenza stampa, coordinata da Giuseppe Albanese.

Questo, sebbene, "nel breve termine, la ripresa dell'attivita' economica sara' favorita dai progressi della campagna vaccinale di contrasto all'epidemia". In particolare, "in prospettiva, l'economia regionale potrebbe trarre impulso dai programmi pubblici avviati in risposta alla crisi pandemica, tra cui in particolare il Pnrr, soprattutto qualora questi riescano a incidere sui ritardi che condizionano il sistema produttivo calabrese". Dai dati emerge che "il calo delle posizioni lavorative si e' concentrato soprattutto tra gli autonomi e i dipendenti a termine, mentre il calo del lavoro dipendente a tempo indeterminato e' stato contrastato da un eccezionale aumento dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali e dal blocco dei licenziamenti". Il settore "piu' colpito e' stato quello dei servizi privati non finanziari, in particolare i trasporti, il commercio al dettaglio non alimentare e il comparto alberghiero e della ristorazione, su cui ha inciso la caduta delle presenze turistiche. L'attivita' produttiva si e' ridotta in misura piu' contenuta nelle costruzioni, che hanno in parte beneficiato di una lieve ripartenza del comparto delle opere pubbliche. Il brusco calo delle vendite ha accresciuto il fabbisogno di liquidita' del sistema produttivo.

Il sostegno pubblico ha contenuto fortemente l'uscita di imprese dal mercato". Inoltre, "nel 2020 i prestiti al settore privato non finanziario hanno accelerato a fronte invece del forte rallentamento osservato nei finanziamenti destinati alle famiglie, che avevano trainato la crescita osservata nel mercato del credito negli anni precedenti. La qualita' dei prestiti concessa alla clientela calabrese e' rimasta stabile, favorita dalle misure introdotte a sostegno di imprese e famiglie. La crisi ha tuttavia determinato un incremento del rischio di insolvenza". Per il direttore della filiale catanzarese di Bankitalia, Sergio Magarelli, vi e' la necessita' di un "vigoroso cambio di passo rispetto al passato" in quanto "il futuro sara' cio' che costruiamo adesso" e bisogna "ripartire dai punti di forza di questa regione puntando sul capitale umano, ricchezza della diversita', patrimoni culturale". I dati sono stati presentati da Antonio Covelli per il settore produttivo ed imprese; Graziella Mendicino per il mercato del lavoro e le famiglie; Enza Maltese per le attivita' del settore pubblico.

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