La pandemia ha cancellato dal mercato circa 170 mila lavoratori indipendenti, di cui 30 mila sono liberi professionisti in tutta Italia. La Calabria risulta essere non solo l'ultima regione italiana ma la peggiore del Mezzogiorno. È la fotografia fornita dal “V Rapporto sulle libere professioni in Italia 2020” curato dall'Osservatorio libere professioni di Confprofessioni. Il confronto tra il secondo trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2019 mostra una riduzione di circa 24mila indipendenti in Calabria. «I liberi professionisti in Calabria - ha commentato Vilma Iaria, commissaria Confprofessioni Calabria - non trovano l’humus per gestire e sviluppare il proprio studio. Consideriamo, prima di tutto, che le imprese presenti sul territorio, da supportare e con le quali poter lavorare, sono davvero poche. Un giovane non si impegna a stare in Calabria. Abbiamo molte eccellenze ma volano quasi tutte via. In sostanza, i professionisti non sono attratti dallo svolgere la professione su una terra che li trascura e non li considera». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro