Recovery Fund, Sofo (Lega) in Parlamento chiede a UE e Conte aumento fondi per infrastrutture Sud
«Se vogliamo creare un’Europa che sia attore geopolitico forte, le infrastrutture devono essere una priorità. Tuttavia è necessario un cambio di approccio che riconosca il ruolo strategico del Mediterraneo. Finora infatti gli investimenti UE sono andati quasi tutti per sviluppare il TEN-T nel centro Europa per poi adesso privilegiare l’Est e il Nord. Invece è ora che l’Europa volga la sua attenzione a Sud. All’Italia e al suo Mezzogiorno, ponte proiettato verso quell’Africa la cui stabilità è essenziale per la sicurezza e il futuro del nostro continente. Ma che non può svolgere questo compito perché ancora oggi, nel 2021, decine di milioni di europei che vivono nel Meridione non hanno autostrade, treni, porti e aeroporti adeguati per comunicare con il resto del Mondo. Eppure su 150 miliardi necessari per completare il TEN-T in Italia, il governo Conte nel Recovery Plan ne ha destinati solo 30. Una miseria. Se si vuole davvero un’Europa unita e sicura, si prenda ad esempio l’Antica Roma e costruiscano in fretta strade ponti e ferrovie per unirla. Iniziando da quel Sud che è stato abbandonato ma che è un avamposto indispensabile per il futuro di tutto il continente». Così l'eurodeputato della Lega Vincenzo Sofo intervenendo oggi nel corso della seduta plenaria al Parlamento Europeo durante il dibattito sullo sviluppo della Rete di infrastrutture europee Ten-T che sulla carta prevede l'alta velocità fino a Palermo (dunque con la realizzazione del tanto discusso Ponte sullo Stretto di Messina) ma i cui fondi fino a oggi sono stati assegnati principalmente a Germania, Francia e, per quanto riguarda l'Italia, alle regioni del Nord.