«Devo purtroppo richiamare la sua attenzione sullo stato di ulteriore grave crisi che interessa una grande fetta del comparto agricolo calabrese, già segnato dalla persistente emergenza epidemiologica in atto che ha, di fatto, cagionato un articolato crollo di mercato con consequenziale e ragguardevole danno economico».
È quanto scrive l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, al ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, nella lettera di accompagnamento alla delibera di Giunta, approvata nell’ultima riunione, sulla “dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo, con particolare riferimento al settore delle clementine e dei finocchi, danneggiato, sia in termini produttivi che commerciali, dalle eccezionali condizioni climatiche”.
La lettera
L’assessore Gallo fa appello al ministro Bellanova chiedendole di «adoperarsi affinché sia individuato e posto in essere ogni intervento utile per l’attivazione delle risorse previste dal Fondo di solidarietà nazionale, compresi eventuali interventi straordinari a sostegno delle imprese agricole calabresi produttori di clementine e finocchi».
Nella lettera, l’assessore all’Agricoltura illustra le motivazioni che hanno reso necessario, da parte della Giunta regionale, la dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo calabrese.
«In questo particolare e delicato momento, in cui peraltro il tessuto dell’economia agricola calabrese stava comunque cercando di reagire alla perdurante emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha generato gravi perdite economiche derivanti dal forte rallentamento delle vendite, dall’annullamento di ordinativi, dalla difficolta di reperire la manodopera agricola necessaria, nonché dalla conseguente riduzione dei consumi determinata dalle misure di contenimento (chiusura ristoranti, alberghi, bar), gli eccezionali eventi climatici dell’ultimo periodo – ricorda Gallo – hanno purtroppo vanificato ogni sforzo di reazione messo in atto dalle imprese agricole calabresi, impegnate a fronteggiare la grave crisi economica in atto».
I danni
L’assessore Gallo specifica inoltre come «l’andamento termico anomalo con temperature superiori alla media stagionale e le eccezionali piogge alluvionali hanno determinato l’accorciamento dei tempi di maturazione delle clementine, causandone la successiva forte cascola delle stesse; mentre i danni alluvionali, contestualmente associati a temperature al di sopra della media del periodo, hanno al contempo compromesso intere produzioni di finocchi nell’area del Crotonese».
«Le informazioni provenienti dal tessuto economico e produttivo agricolo interessato – rimarca infine Gallo – fanno prefigurare un disastro economico di notevole entità per le imprese agricole del settore delle clementine e dei finocchi, con pesanti ricadute in termini produttivi, economici e occupazionali, tanto da lasciar presagire possibili ripercussioni anche sulla tenuta dell’ordine pubblico, in virtù di un tessuto sociale di per sé fragile e per il quale l’agricoltura rappresenta in molti casi, per migliaia di famiglie, l’unica fonte di reddito».
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