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Covid in Calabria, l'allarme dei sindacati: "Il settore forestale sta vivendo un momento molto difficile"

"Il settore forestale calabrese sta vivendo uno tra i momenti piu' difficili e bui della storia regionale". Lo affermano in una nota i segretari generali della Calabria di Flai Cgil Bruno Costa, Fai Cisl Michele Sapia e Uila Uil Nino Merlino. "Una situazione - proseguono - molto particolare e complessa aggravata dall'attuale emergenza sanitaria e anche dall'incertezza e confusione di queste ore che la piu' grande azienda regionale 'Calabria Verde' sta vivendo, dopo le dimissione del commissario Aloisio Mariggio' che da tempo lancia messaggi poco rassicuranti rispetto alle difficolta' economiche dell'ente per assenza di fondi, a partire dal fatto che la Regione Calabria ad oggi non ha ancora trasferito le risorse necessarie per coprire i costi dei salari dei lavoratori della sorveglianza idraulica, le mensilita' che sino ad oggi sono state retribuite ai lavoratori della sorveglianza idraulica sono stati erogati con i fondi della forestazione. Una situazione quasi inverosimile! Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo piu' pesante di questa situazione di confusione".

"In queste ore le segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil invieranno delle missive, anche con il sostegno delle segretarie nazionali, alle istituzioni e alla politica ai vari livelli affinche' ci sia un cambio di passo, piu' risorse e nuove politiche per la tutela del bosco e delle aree interne e per il presidio umano. Servono azioni forti e non buoni propositi per affrontare con decisione quelle criticita' e cogliere le opportunita' di un settore come quello forestale in Calabria. Abbiamo denunciato, come sindacati regionali di categoria, che proprio in questo caso la politica tutta dovrebbe avere il coraggio di fare scelte lungimiranti e responsabili invece di non decidere sia sui temi della contrattazione che sugli investimenti. Scelte che riguardano tanto uomini e donne lavoratrici, quanto l'intero territorio calabrese".

"Il settore forestale della Calabria e' messo in serio rischio della sua esistenza, nel disinteresse generale per non parlare poi del taglio al finanziamento nazionale pari a 40milioni di euro che ne riduce le capacita' di intervento nel settore con ricadute nefaste per l'intera regione sia in termini di sicurezza ambientale che sociale. Un esempio? Uno dei grandi problemi diffusi in Calabria e' il dissesto idrogeologico, che emerge in tutta la sua drammaticita' in occasione di eventi meteorologici intensi. Frane, alluvioni, erosioni costiere, valanghe ed esondazioni dei tanti corsi d'acqua che solcano il territorio calabrese sono i fenomeni piu' ricorrenti, ai quali, purtroppo, si sommano ancor piu' tragiche conseguenze come la perdita di vite umane. Dare dunque stabilita' e certezza al settore forestale innanzitutto con la conferma delle risorse economiche pari a 130 milioni di euro nella prossima manovra finanziaria sara' una prima importante scelta ma anche condividere nuove prospettive per il sistema forestale calabrese che racchiude anche il servizio di pubblica utilita' come quello della sorveglianza idraulica e' di estrema importanza".

"Quello della sorveglianza idraulica riteniamo che sia un importante segmento della forestazione calabrese, composta da 290 unita', che ha il compito di controllare i corsi d'acqua e di monitorare il livello di rischio, e su questo chiediamo piu' attenzione e impegni alla politica calabrese, affinche' questo servizio diventi un vero fiore all'occhiello in termini di monitoraggio, prevenzione e contrasto dei rischi idrogeologici". "Alla politica regionale di oggi e di domani - concludono i sindacalisti - chiediamo impegni precisi specialmente in questi giorni che si avviera' la discussione in parlamento della prossima manovra finanziaria, che sia la volta giusta che la politica all'unanimita' si schieri a favore del lavoro forestale calabrese che e' una preziosa risorsa per la tutela ambientale. Ai lavoratori forestali e della sorveglianza idraulica va riconosciuta la giusta dignita' e l'adeguato inquadramento contrattuale".

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