Crisi di impresa e Covid-19, una commistione micidiale per alcuni comparti agroalimentari che ha portato molte aziende sull'orlo del baratro. Una situazione che ha spinto la Regione Calabria ad un sostegno, seppur minimo considerata la ripartizione, proprio per quei settori che dall'emergenza sono usciti con le ossa rotte: lattiero-caseario; florovivaistico; vitivinicolo; Agrituristico, fattorie didattiche e fattorie sociali.
Si parla 21 milioni di euro recuperati dal vecchio Programma di azione rurale (Psr) 2014/2020, di cui la Giunta poteva disporre prevedo una correzione massima del 2%. Soldi che arriveranno, anche se per qualcuno potrebbe essere troppo tardi, entro il 30 giugno 2021. Almeno 10 milioni di euro derivano da fondi prima in dotazione ai Gruppi d'azione locali (Gal) della Calabria.
«Insieme - ha detto l'assessore al ramo Gianluca Gallo - abbiamo trovato le risorse all'interno di un Psr il cui impegno di spesa, pari a oltre un miliardo di euro, è al 96,5% e la cui spesa effettiva fino ad ora anche a causa della burocrazia è al 57,5%».
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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