«Uno strumento atteso da tempo a sostegno delle aziende vitivinicole che puntano sulla qualità e che sono state fortemente penalizzate dalla crisi di mercato da Covid-19». Così l’assessore regionale all’Agricoltura calabrese, Gianluca Gallo commenta la pubblicazione del decreto, a firma del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e del ministero dell’Economia e delle Finanze, sulle disposizioni relative alle modalità di applicazione dell’articolo 223 del Decreto Legge “Rilancio”, che stanzia 100 milioni per il contenimento volontario della produzione ed il miglioramento della qualità dei vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica. «Il forte rallentamento delle vendite attraverso i canali Horeca e dell’export ed il conseguente aumento degli stock di prodotto invenduto a ridosso dell’imminente campagna vendemmiale – spiega l’Assessore - ha creato una situazione drammatica per le aziende vitivinicole calabresi e non solo. La Regione è stata protagonista del confronto con il Ministero, per far comprendere le necessità di ristoro dei produttori di vino». Aggiunge Gallo: «Il provvedimento in oggetto, che comunque da solo non basterà ad un comparto tanto importante e così duramente colpito dagli effetti del lockdown, al netto del ritardo con il quale arriva costituisce pur sempre un aiuto alle aziende, che avranno la possibilità di lavorare per migliorare la qualità del prodotto da avviare alla trasformazione e regolare il mercato, cercando di scongiurare ripercussioni negative sui prezzi dei vini». La misura, alla quale i produttori potranno aderire su base volontaria entro il 31 Luglio 2020, consiste nella rimozione parziale dei grappoli non ancora giunti a maturazione o nella mancata raccolta di una parte di questi ed ha come importi massimi per ettaro 500 euro per uve destinate a vini Igt; 800 euro per uve destinate a vini Doc; 1.100 euro per uve destinate a vini Docg. L’aiuto è destinato alle imprese viticole che si impegnino alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica, attraverso la pratica della vendemmia verde parziale da realizzare nella corrente campagna e che coltivino sulla propria superficie aziendale uve destinate alla produzione dei vini DOP o IGP, oltre ad aver presentato la dichiarazione di raccolta uve nelle ultime cinque campagne. Sono esclusi dalla misura quei produttori che abbiano beneficiato della misura della “vendemmia verde” sulle superfici coltivate con uve destinate alla produzione dei vini DOP o IGP, attivata nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo nella corrente campagna. Costituisce altresì elemento di esclusione la mancata presentazione di una delle dichiarazioni di raccolta uve presentate a partire dalla campagna 2015/16 fino alla campagna 2019/20.