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La pandemia soffoca le imprese calabresi, fatturati in netto calo in tutta la regione

Non lasciano molto spazio all’ottimismo le proiezioni economiche sulle imprese italiane contenute nell’osservatorio sui bilanci delle Srl 2018 e le stime 2020 sul fatturato delle società di capitali, a cura dei ricercatori della Fondazione nazionale dei commercialisti e del Consiglio nazionale. Anche per la Calabria i numeri descrivono una realtà sulla quale il Covid-19 ha inciso in misura importante.

Stanno tutti qui gli effetti nefasti della pandemia che in Italia potrebbe portare a un -19,7% dei fatturati. Nel primo semestre dell’anno corrente, l’impatto sul fatturato delle imprese calabresi è stato pesante, con variazioni negative, stimate rispetto al 2019, che vanno dal -20,1% di Catanzaro al -19,8 di Cosenza e Vibo Valentia, passando dal -19,1 di Reggio Calabria fino al -17,3% ipotizzato a Crotone.

I ricercatori che hanno stilato il documento evidenziano a più riprese che si tratta di stime. Ma non per questo il quadro appare più roseo, tenuto conto che prospetta un calo drammatico in appena sei mesi caratterizzati solo in parte dal “lockdown”.

«Al di là delle stime, si delinea una contrazione secca dei fatturati» afferma il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara per il quale «ancora è da vedere come e quando avverrà il recupero, se si pensa che in Calabria, come detto da Bankitalia nelle scorse settimane, dal 2007 al 2019 si erano già persi 14 punti di Pil e c’era una sostanziale stagnazione».

Di fatto Ferrara si mostra preoccupato guardando a un lockdown «strisciante» che non agevola la ripresa né la fiducia nel futuro. Ma non per questo si dice rassegnato: «Servono iniezioni di liquidità, il decreto non ha funzionato come si pensava. La Regione potrebbe coinvolgere Fincalabra, al fine di mitigare le carenze del mercato creditizio». E accanto a questa misura per Ferrara occorre anche qualcosa di più radicale: «Bisogna entrare nell’economia del futuro, rifondando e ammodernando la base produttiva, utilizzando le nuove tecnologie senza pensare solo a misure compensative delle perdite».

La sua idea è a tutto tondo, guardando anche ai giovani: «Per cambiare pelle serve capitale umano in grado di farlo, quindi bisogna pensare pure a misure sull’imprenditoria giovanile, frenando l’emigrazione dei cervelli e sfruttando il salto tecnologico creato dal lockdown». In particolare il neo presidente di Unindustria Calabria si sofferma sull’esigenza di agire subito, guardando al prossimo autunno come a una fase delicatissima, perché «molte imprese non potranno più accedere alla Cig, finiranno le moratorie con gli istituti di credito e cesserà la sospensione dei versamenti fiscali».

Una preoccupazione condivisa da Daniele Rossi, presidente della Camera di commercio di Catanzaro. Anche lui prospetta un autunno «caldo» dal punto di vista economico. Rossi è netto: «C’è stato un black out dell’economia e non è stato ristorato né dal Governo né dalla Regione, non tanto per colpa loro ma perché l’entità del blocco è stata enorme e nessuno avrebbe potuto risarcire questi tre mesi di stop».

Il presidente dell’ente camerale riferisce delle preoccupazioni raccolte tra gli imprenditori, in tanti esprimono perplessità rispetto agli obblighi da rispettare nonostante le difficoltà: tra tutti, l’obbligo del Durc, per dimostrare la regolarità contributiva. Ma ricorda anche le iniziative messe in campo e quelle che arriveranno: «Siamo un ente piccolo ma abbiamo messo a disposizione 1,4 milioni per dare ossigeno alle imprese con i nostri bandi. Altri due ne arriveranno, per l’agricoltura e il turismo, mettendo in campo risorse a fondo perduto».

E per le imprese del turismo che sceglieranno di fare pubblicità su quotidiani cartacei e online della provincia di Catanzaro sarà prevista la possibilità di godere di un contributo a fondo perduto. Ma non è tutto qui, perché la programmazione triennale non si ferma, aggiunge Rossi: «Dobbiamo accrescere i flussi turistici in entrata, per questo stiamo puntando sul brand della provincia di Catanzaro da presentare nelle fiere nazionali e internazionali».

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